Bullismo: docenti in conflitto perenne con gli studenti, o coi genitori. L’ANP-Lazio presieduta da Mario Rusconi, per correre ai ripari, propone un corso di sopravvivenza per gli insegnanti. Gli adulti dovrebbero acquisire gli strumenti per fronteggiare il problema. “Più che di bullismo parlerei di violenza delinquenziale nei confronti degli insegnanti, è inutile continuare a fare convegni, conosciamo tutti l’influenza negativa dei social media. Bisogna cominciare ad agire e fare sul serio, educando gli insegnanti a reagire”, ha affermato Rusconi, a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus.
Insegnanti senza autorevolezza
“Gli insegnanti dovrebbero saper parlare in pubblico, imparare a relazionarsi coi bulli, affrontare fatti gravi, anche l’autorità giudiziaria dovrebbe fare la sua parte, sanzionando i colpevoli. Parto da un presupposto di partenza molto negativo: le istituzioni, il parlamento, i pedagogisti, hanno lasciato i docenti in balia di se stessi. Io pure sono stato insegnante, ma è tempo di imparare a comportarsi con ragazzi. Negli ultimi trent’anni era stato abolito l’obbligo di aggiornamento, quindi un vecchio professore saprà tutto di latino e greco, ma nessuno gli ha spiegato come affrontare le pulsioni dei ragazzi: questo è uno dei motivi per cui bisogna recuperare autorevolezza”, ha osservato Rusconi.
La scuola dimenticata
Bullismo: la scuola è stata dimenticata dalle istituzioni e dalla famiglia. “Sono loro i responsabili della situazione in cui si trova la scuola, oggi. I social media hanno sdoganato una serie di comportamenti, i politici italiani si insultano continuamente, prendendosi a parolacce: ma che messaggio stiamo dando? In politica questo fare è all’ordine del giorno e non è di buon esempio.”
La famiglia ha responsabilità maggiori dei social network
Bullismo: dalla rete alla realtà, internet e la famiglia sono il rovescio della stessa medaglia. “Facebook e Youtube mostrano contenuti poco civili, ma la responsabilità del web è inferiore rispetto a quella delle famiglie. Youtube moltiplica le negatività, ma la causa principale è da ritrovarsi nella latitanza dalle famiglie”, ha osservato il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi della Regione Lazio, Mario Rusconi.