Maurizio Damilano eccellenza assoluta nella Marcia in tutte le distanze

Storia di una dinastia di grandi marciatori

 

Quando un semplice appassionato sente parlare di un preciso cognome pensa ai due fratelli. Come nel Canottaggio la mente va subito ai fratelloni Carmine e Giuseppe Abbagnale, nella Marcia, Settore dell’Atletica, la memoria va a Maurizio e Giorgio Damilano, fratelli capaci di grandi imprese.

Oggi parliamo di Maurizio, uno che da atleta ha anche avuto un fisico possente, dimostrando di essere un tenace, imprendibile, caparbio marciatore.

Maurizio nasce a Scarnafigi, paese della provincia di Cuneo, in Piemonte, il 6 aprile del 1957 e sarebbe entrato nella storia con l’impresa d’oro ai Giochi Olimpici di Mosca del 1980. Quando a 23 anni centra il più bel successo che uno sportivo possa desiderare: salire sul gradino più elevato del podio sotto il fuoco di Olimpia.

Non basta. Ha anche vinto due volte il Campionato del Mondo della 20 kilometri, dimostrando che non si sia trattato di un caso, nell’antica Grande Madre Russia.

Alto 1 metro e 83 centimetri per un peso forma di 60 chilogrammi, Maurizio Damilano inizia con la Iveco Torino poi passa alla società Sisport Fiat Torino. Quindi nella squadra dell’Esercito.

Ha vestito l’azzurro della squadra nazionale di Atletica Leggera per ben 17 stagioni, dal 1975 al 1992, con 60 convocazioni.

In mezzo alle quali vince un oro e un argento alle Universiadi, continuando il percorso di studi accademico; cogliendo 3 ori ai Giochi del Mediterraneo, altra rassegna di portata internazionale.

Quindi un argento nei Campionati Europei all’aperto, e un 1° e un 2° posto in quelli indoor, al coperto. Nei Mondiali indoor arriva 2° ma ai Giochi Olimpici ottiene anche due medaglie di bronzo.

Va detto che Maurizio Damilano ha gareggiato anche nella 10 e nella 50 kilometri ma i migliori allori sono stati costruiti sulla media distanza dei 20.

Tutto questo è stato precedentemente messo in piedi grazie a 9 titoli italiani, che nella Marcia non avrebbe più ottenuto nessuno, ma nemmeno in altre discipline. Di rado un atleta è giunto a tanta costanza di rendimento.

Da rilevare che a oggi Maurizio Damilano, piemontese, detiene ancora il record dei 30 kilometri su pista ottenuto a Cuneo nel 1992, al termine di una grandissima carriera sportiva.

Nella famiglia Damilano c’è un fratello gemello, Giorgio, buon marciatore, 11° a Mosca nel 1980 mentre Maurizio trionfava allo Stadio Olimpiski. E Sandro, suo allenatore già commissario tecnico della FIDAL. Che da diversi anni, però, è il responsabile della Marcia per la nazionale della Cina.

Nel 2002 Maurizio, in collaborazione coi fratelli Sandro e Giorgio ha fondato la Scuola del Cammino di Saluzzo. Che è un centro sportivo internazionale di allenamento di Marcia e divulgazione dei Fitwalking, il cammino della salute. Infatti dall’anno precedente, il 2001, con Giorgio, il gemello, insegna la pratica di questa specifica disciplina.

Tra i recenti riconoscimenti, nel 2006, Maurizio Damilano è stato nominato vicesindaco del villaggio olimpico di Bardonecchia, in occasione dei XX Giochi Olimpici Invernali. Il sindaco fu scelto nella persona di Manuela Di Centa, responsabile vicino al Lingotto della struttura dedicata a tutte le nazionali rappresentate.

Maurizio Damilano è presidente mondiale del Comitato della Marcia della IAAF, la Federazione Internazionale di Atletica Leggera, tanta è la stima riposta in lui dai dirigenti di tutto il mondo.

Ricordiamo i titoli conseguiti in Italia. Damilano ha vinto 6 tricolori nella 10 kilometri di Marcia: 1 nella 15 kilometri, ben 10 nella 20 kilometri. E per 3 volte addirittura la 50 kilometri. Per un totale assoluto 20 scudetti individuali. Oltre alla 5 kilometri al coperto nel 1984.

Nel febbraio 1992 Maurizio Damilano è stato nominato dal Presidente della Repubblica Commentatore dell’Ordine al Merito.

Viene da sé che dal dicembre del 2015 il suo nome sia stato collocato nel percorso della Passeggiata delle Celebrità dello Sport al Foro Italico a Roma. Un atto riservato a quegli sportivi azzurri distintisi per i risultati ottenuti in rappresentanza della nazione in campo internazionale.