John Brabham 3 volte sul tetto del Mondo

da Pilota e 3 da Costruttore: tutto con un “percorso inverso”

 

 

John Arthur Brabham è stato un pilota automobilistico australiano di Formula 1 e non solo.

La sua figura è stata apprezzata all’interno dei grandi circus delle manifestazioni internazionali per la duttilità del personaggio, capace, e lo ha dimostrato, di rappresentare diversi ruoli, nel mondo dei motori.

È stato co-fondatore della Brabham Racing Organisation, scuderia con la quale ha vinto il Campionato del Mondo Piloti nel 1966. Questo caso, di pilota che guida la vettura che porta il suo nome, è ancora oggi, unico, nel mondo. Inizialmente riveste il compito di Ingegnere, ma durante la Seconda Guerra Mondiale è stato meccanico nella Royal Australian Air Force, l’aviazione del suo paese. Nel 1948 inizia ufficialmente la sua carriera da pilota dei motori.

Già a 12 anni sapeva guidare, più tardi intraprese studi metallurgici, di lavorazione del legno e di disegno tecnico. Fino agli approfonditi studi di Ingegneria meccanica ma non ottenne come desiderava il ruolo di pilota d’aerei per l’Australia, che era il suo sogno fin da bambino.

Tanto che nel 1946 lascia l’aeronautica e apre un’officina di automobili. Con Johnny Schonberg, driver statunitense, andò a vedere una gara e successivamente costruì per lui una Midget, una vettura monoposto, come andavano in uso a quel tempo. L’americano con questa vinse molte gare e al suo ritiro fu proprio l’australiano a prendere il suo posto.

Nel 1948 Brabham vinse il campionato nazionale. Così come nel 1949,nel 1950 e nel ‘51. Vinse la gara di Rob Roy, una competizione che si svolgeva in montagna; così nel 1953 debuttò con una Cooper-Bristol modificata. Divento così Black Jack, soprannome riferito al suo colore dei capelli più che al suo carattere, per alcuni chiuso.

John aveva un’altra precisa idea, in testa, e cominciò ad assemblare una macchina per la Formula 1, che lo vide, da debuttante nel 1955 in Gran Bretagna, con una Cooper. Ottenne in questo periodo più che altro ottimi risultati in Formula 2 e nelle gare con vetture sportive. Nel 1958 vinse il campionato di Formula 2 ma ebbe problemi nella categoria superiore a causa dell’automobile non eccelsa.

Però quella di John Brabham è una storia stupenda, al punto che nel 1959, tra lo stupore generale e la sorpresa degli addetti ai lavori, vince il titolo mondiale di Formula1 nonostante fosse favorito Stirling Moss. L’anno successivo dilaga, conquista gran premi dappertutto; e vince nuovamente.

Dal 1961 e fino al 1966 conoscerà un periodo di crisi finito con il terzo titolo, stavolta si danni della Ferrari, sfiancata da forti polemiche interne. Dopo sarà il declino, culminato con il suo ritiro nel 1970 e la conseguente scelta di lasciare la scuderia a Ron Tauranac, il suo socio.

Ma quando parlate di John Brabham, tanto in terra d’Australia, quanto nel Regno Unito e persino in America, si tolgono tutti il cappello, a questo avveniristico, intraprendente, preparato e acculturato ingegnere, che ha fatto, e saputo fare, il percorso al contrario. Prima di studio poi di messa in pratica dei sogni. Realizzandoli con tre Campionati del Mondo di Formula 1 e uno di Formula 2. Ecco, alcuni, tra i tanti motivi per i quali i nostri genitori e i nostri zii anziani ci parlano ancora, con grande ammirazione, di un autentico fenomeno, nel mondo dei motori.

Ed è talmente radicato, questo australiano, nel mondo della Formula 1 che nel 1967, lui avrebbe corso fino al 1970, che il suo compagno di scuderia, un altro suo connazionale, tale Denny Hulme, divenne il suo successore nella conquista del titolo iridato dei piloti, ovviamente con la conquista della omonima scuderia Brabham del Titolo Costruttori.

Anche nell’era moderna degli anni ’80 Brabham avrebbe conquistato il mondo, ma solo nella classifica dei corridori, con il brasiliano Nelson Piquet, 1981 e 1983. Una singolare curiosità: nel primo caso il titolo Costruttori lo vinse Frank Williams, nel secondo Enzo Ferrari. Poi Piquet avrebbe vinto un terzo titolo con una differente compagine, più avanti.

John Arthur Brabham. Un uomo che sognava di volare nel cielo, e che è stato capace di volare sui circuiti di tutto il pianeta. Applausi!

 

(ha collaborato Giulio Dionisi)