“Di Maio ha già fallito, perché la missione che gli hanno dato i proprietari del M5S era fare il Presidente del Consiglio e non ci riuscirà. Non stiamo seduti sulla riva del fiume, dialogheremo con il premier che indicherà Mattarella”: così Andrea Romano, deputato del PD, intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia”, condotta da Gianluca Fabi e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Sull’apertura di Martina al M5S
“Il primo dato di fatto è il fallimento di Luigi Di Maio. Il suo unico obiettivo era quello di andare sulla poltrona di presidente del consiglio, come ha detto dal 4 marzo in poi. Tutto il resto, tutte le altre cose dette dal M5S, dal reddito di cittadinanza alla Siria, è tutto interscambiabile perché hanno detto tutto e il contrario di tutto, a dimostrazione che l’unica cosa che interessa a Di Maio è diventare capo del governo. Di Maio è stato messo lì dai proprietari del M5S, Casaleggio e Grillo, proprio per diventare capo del governo. Di Maio è l’unico a fingere di non sapere che non sarà lui il prossimo presidente del Consiglio. Mi pare evidente che non sarà lui. Salvini e Berlusconi hanno posto come unica condizione che Di Maio non faccia il premier. Noi ovviamente parliamo di cose di sostanza e di merito, perché siamo interessati a parlare delle cose che interessano al Paese. Ha fatto benissimo Martina a parlare di povertà, maternità e lavoro. E’ giusto ricominciare da lì. Noi siamo sempre stati disponibili a parlare con chiunque, naturalmente lo faremo con un Presidente del Consiglio incaricato”.
Niente colloqui privati con Di Maio o Salvini
Quando Mattarella affiderà un incarico parleremo con quella persona designata, ma non è che facciamo colloqui privati con Di Maio o con Salvini. Il reddito di cittadinanza è l’opposto del reddito di inclusione. Ma come ha evidenziato un’inchiesta del Foglio i programmi del M5S sono stati cambiati. Il M5S ha già dimostrato di poter cambiare all’insaputa di tutti il proprio programma. L’obiettivo del M5S è dare un lavoro a Di Maio come Presidente del Consiglio. Magari domani Di Maio dirà: per fare il Presidente del Consiglio sono pronto a dire che il Jobs Act è ottimo e gli 80 euro sono stati una grande misura. Tutto può essere, vista la loro capacità di cambiare. Se di fronte al fallimento conclamato di Di Maio e a forse a quello di Salvini, ascolteremo le decisioni del Capo dello Stato. E’ chiaro che sono i due vincitori, M5S e Lega, che devono cercare di sbrogliare la matassa. Noi non ci vendiamo al miglior offerente, non siamo al mercato. Di Maio parla di due forni e dice che Lega e Pd sono la stessa cosa, come si fa a dire una cosa del genere? Noi siamo fermi sui nostri valori e su quelli che sono i nostri obiettivi per il Paese”.
Romano sul PD
“Noi non siamo seduti sulla riva del fiume o a fare l’Aventino –ha dichiarato Romano – Noi da minoranza parlamentare diciamo a chi ha vinto: tocca a voi, vediamo cosa sapete fare. Per quanto ci riguarda, al livello nazionale faremo un’Assemblea, poi ci sarà un congresso con primarie. Un Pd alla Macron? Non credo alla prospettiva macroniana, se questo significa fare un nuovo partito. Il Pd rimane il più grande partito della sinistra europea e la battaglia che dobbiamo fare è cambiare la sinistra europea. Il discorso di oggi di Macron è stato straordinario, ha parlato di un’Europa da cambiare ma da rafforzare”.