Boyband anni 90? Ce ne sono state diverse e, forse, è stato il decennio musicale in cui ce ne sono state di più. Venivamo dalla musica anni 80, fatta di suoni scadenti (che poi erano bellissimi) e di artisti che puntavano molto sull’immagine. Nomi come Samantha Fox, Grace Jones e la nostrana Sabrina Salerno avrebbero avuto difficoltà ad emergere in altri momenti storici. Poi irruppero gli anni 90 e la gente iniziò ad isolarsi. La paura dell’Aids era scoppiata in pieno e il malessere che si celava dietro ai glitter e alla giacche con le spalline non era più taciuto. “Ognuno pensi per sé” è stato il motto degli anni novanta e seguendo questo credo sono arrivati i “supermarket di carne” delle band maschili per adolescenti. Belli, variegati nei colori (e nei gusti?) e pronti ad ammiccare ad ogni inquadratura. Chi cavalcò quell’onda? Chi resiste ancora ora? Ecco un breve viaggio in quella parentesi di canzoni non troppo belle. Buon ascolto.
Boyband anni 90? Qualche genio del marketing deve aver pensato che l’ormone femminile tirasse più di molte altre cose e così ci ha investito forte. Alla fine degli anni ottanta, con lo scemare del successo di gruppi come i Duran Duran e gli Spandau Ballet, sono fioriti i gruppi per ragazzine. Di che si tratta?
La formula della boy band negli anni novanta era piuttosto standardizzata. 5 elementi molto diversi tra loro, messi insieme a tavolino, e pronti a popolare i sogni romantici di tutte le teen-agers del mondo. C’era il tenebroso, l’efebo, il virile, il pazzarello e l’uomo più maturo (che poi aveva vent’anni mentre il resto della band era ampiamente minorenne). Il livello di soldi portati alla discografia dalle vendite dei dischi di queste boy-band è stato impressionante, il fenomeno di costume anche.
Tre sono i gruppi per ragazzine più famosi di sempre degli anni novanta:
- I Take That, che schieravano i talenti di Gary Barlow e Robbie Williams supportati da tre ballerini di bella presenza (e come poteva essere altrimenti?). Mark Owen tentò anche un percorso solista ma con poco successo in quanto meno dotato a livello canoro di Gary e molto meno talentuoso a livello di scrittura di Robbie. Il loro più grande successo fu “Relight my fire” ma le hit furono numeroso;
- I Backstreet Boys, che non erano affatto ragazzi “della strada accanto” ma 5 modelli dai fisici scolpiti e dalle doti atletiche notevoli. Là si stagliava su tutti Nick Carter, “il biondino”, ma andava molto bene anche Kevin Richardson. La band aveva persino la “quota latina” con Howie D. Il più grande successo fu “Backstreet’s back” con un video horror in stile “Thriller”;
- Gli Nsync, quintetto che vedeva la presenza di un giovanissimo Justine Timberlake (l’unico a salvarsi dopo la fine degli anni d’oro). Nacquero in quattro e per mesi cercarono una voce profonda che sporcasse un po’ la parte bianca del gruppo. Il loro più grande successo fu “I want you back” e flirtarono a lungo col pubblico della Disney.
I cantanti americani
In quegli anni giravano parallelamente alle boyband anni 90 anche i cantanti. I più famosi? Ecco una lista:
- Coolio;
- Coronoa;
- Bryan Adams;
- Puff Daddy;
- Robert Miles;
- Britney Spears;
- Christina Aguilera;
- Gigi D’Agostino.
I gruppi anni 80
Il passato, invece, era glorioso perché le band anni 80 proliferarono tra lustrini e lacca nei capelli. Non se ne può fare una chart di merito, i gusti sono gusti, a citiamo qua una lista della spesa per chi vuole viaggiare indietro nel tempo:
- Duran Duran;
- Spandau Ballet;
- Talk Talk;
- Depeche Mode;
- U2;
- The Buggle;
- Simply Red;
- Simple Mind;
- Europe.
I gruppi musicali anni 90
E chiudiamo questa carrellata specificando che non c’erano solo boyband nella scena internazionale musicale anni 90. Ci fu tanta, tantissima qualità e questa lista lo dimostra:
- Nirvana;
- Oasis;
- Blur;
- Green Day;
- Foo Fighters;
- The Verve;
- Radiohead;
- Massive Attack;
- Prodigy.
Un capitolo a parte merita l’Italia che ebbe un periodo di salute proprio alla fine degli anni 80. Si tratta di una reazione ad un decennio di musica poco musicale dove gente come Sandy Marton o Dan Harrow popolavano le scene. Innanzitutto in quel periodo nacque il pop con la “P” maiuscolo che il mondo ci invidia. Nomi come Giorgia, Irene Grandi ma, soprattutto, Eros Ramazzotti e Laura Pausini che hanno saputo portare oltre le alpi le loro voci. Il cantautorato, poi, ebbe attimi di gloria partendo da Roma: Max Gazzè, Niccolò Fabi, Alex Britti, Daniele Silvestri, Marco Conidi e Roberto Angelini furono tutti casi di meritati successi. La scena indie, infine, scoppiò di qualità con realtà come Subsonica, Bluvertigo, 99 Posse, 24 Grana, La Crus ed altri.
Nostalgia delle boyband anni 90? Spotify e Tim Music non aspettano altro… Con un solo click potrete immergervi nei loop elettronici di quel periodo e magari tentare un balletto insieme ai ragazzoni bellocci di quel capitolo della musica mondiale.