#liberitutti, la campagna contro il maltrattamento minorile terminerà il prossimo 21 aprile, e sino ad allora sarà possibile contribuire con un SMS al 45535. Nel nostro Paese, le forme di maltrattamento e trascuratezza infantile più diffuse non sono necessariamente o soltanto legate alla povertà economica delle famiglie, ma anche a situazioni familiari di fragilità educativa, emotiva e relazionale. Di fronte a questo scenario, Cesvi ha scelto di intervenire in Italia creando la rete “IoConto”, che si avvale di partnership importanti sul territorio nazionale, e avviando un programma nelle città di Bergamo, Roma/Rieti e Napoli con l’obiettivo di prevenire e contrastare i fenomeni di trascuratezza, maltrattamento e abuso ai danni di bambini e adolescenti.

Maltrattamento in Italia: i numeri del fenomeno

“Ci sono circa centomila vittime di maltrattamento nel nostro Paese. Si tratta di un fenomeno sommerso, dal momento che molti altri casi non vengono alla luce consumandosi soltanto tra le mura domestiche. Le dimensioni del fenomeno sono ampie e preoccupanti. In alcune zone d’Italia la povertà delle famiglie è più accentuata, pensiamo alle periferie di Napoli, o ad altri territori al Nord dove nascono casi correlati a povertà emotive e relazionali altrettanti gravi”, ha affermato Chiara Magni, responsabile del CESVI a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus. 

#liberitutti, attraverso la campagna di sensibilizzazione in corso “agiamo su due fronti: nell’ottica del cura del trauma e in un’ottica di prevenzione, creando spazi d’ascolto. In quest’ultimo caso riusciamo a prevenirlo portando le famiglie nelle strutture.”

Tra le varie forme di violenza, il maltrattamento e la trascuratezza stanno acquisendo una portata sempre più vasta. Secondo un report dell’OMS, circa 850 bambini di età compresa tra 0 e 15 anni muoiono ogni anno in Europa a causa di forme di maltrattamento. La maggioranza dei casi di violenza e di abuso si verifica all’interno delle mura domestiche e alla base di questi fenomeni vi è spesso un adulto in difficoltà, inadeguato nel garantire cure fisiche, affettive, intellettive e sociali adeguate, condizionato dai propri problemi, da un disagio psichico o dall’insufficienza di risorse emotive. Le conseguenze sulla psiche del bambino sono tanto più gravi quanto più il bambino è piccolo e quanto più si protraggono nel tempo.

La foto è di Roger Lo Guarro

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