Italo Spinelli (nella foto presa dal Resto del Carlino) si è appena laureato in filosofia. La sua è una storia meravigliosa. Un dottore di 82 anni che dimostra, tra le tante cose, una assoluta verità: i sogni non hanno età.

INNAMORATO DI GIORDANO BRUNO

Un’esistenza intera trascorsa con la chiave inglese in mano, a montare e smontare trattori, da meccanico. Anche se i guasti più difficili sono quelli dell’anima. Quelli sono davvero complicati da riparare. Italo Spinelli, poco dopo aver compiuto 80 anni, è stato colpito da un lutto che sembrava senza rimedio, la perdita della moglie Angela con la quale aveva condiviso una vita intera. Alla fine, dopo tanto penare, una cura, almeno parziale. L’iscrizione alla facoltà di lettere e filosofia. All’università. “L’ho fatto perché dovevo capire dove fosse finita l’anima della mia Angel” rivela al Corriere della Sera Italo Spinelli, da Finale Emilia (Modena) che giovedì scorso, all’età di 82 anni, davanti ai professori dell’università di Macerata è diventato dottore in filosofia discutendo una tesi su Tommaso Moro. “Un uomo di grande fede, affascinante, anche se io avrei preferito Giordano Bruno, la mente migliore che mi sia capitato di incontrare”.

“CERCAVO RISPOSTE, FORSE MIA MOGLIE SAREBBE ORGOGLIOSA DI ME”

“Quando mi diplomai perito industriale, all’età di 40 anni, mi fece tanti complimenti. Sono stato uno studente lavoratore, oltre che marito e padre di famiglia. Prima di fare l’operaio alla Fiat, a Modena, ho fatto per anni il materassaio, poi l’operaio in fonderia”, racconta a Il Resto del Carlino. “Dopo la scomparsa di mia moglie ho avuto un pensiero ricorrente: l’anima muore o prosegue il suo percorso in una dimensione diversa? Una domanda che spesso facevo anche al nostro caro parroco don Ettore, mancato nel 2015, e lui, con la sua fede granitica, mi spronava a credere. Mi sono dato questa risposta: l’anima vive, sono credente, e la penso come Pascal, il filosofo che sento più vicino perché la sua ‘scommessa’ è davvero geniale”.