“Se non si interviene subito, si possono aprire altre voragini anche sotto abitazioni civili, scuole e ospedali”. E’ quanto afferma Stefania Nisio (geologa, responsabile rapporto sinkhole dell’Ispra), intervenuta ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia” su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano, in merito al rischio idrogeologico di Roma. Per gli esperti dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, la causa principale della formazione delle voragini capitoline è la presenza di numerose cavità sotterranee, che si concentrano per lo più nella porzione orientale della città, di origine antropica scavate dall’uomo a vario titolo, principalmente per l’estrazione dei materiali da costruzione.
Voragini a Roma, agire subito
“Questi vuoti vanno monitorati, controllati, se necessario stabilizzati e ove possibile colmati –ha spiegato Nisio-. Dove ci sono dei crolli in sotterraneo bisogna operare. Non si può più perdere tempo, bisogna intervenire altrimenti si può passare a voragini ancora più ampie ma soprattutto a voragini che si aprono sotto alcune palazzine, come già avvenuto. Non dobbiamo aspettare che avvenga la catastrofe per poi rimediare ai danni, bisogna iniziare ad operare nelle zone dove ci sono i maggiori rischi. Ci sono zone che abbiamo già individuato dove sono a rischio abitazioni civili, scuole ed ospedali”.