E’ stato trovato senza vita in una spiaggia spagnola, nella regione di Murcia. L’autopsia rivela i dettagli sull’atroce morte del capodoglio che ha ingerito diversi chili di plastica. Il decesso dell’esemplare sarebbe avvenuto per occlusione del sistema digestivo o per peritonite. Il Ministero dell’ambiente spagnolo ha lanciato una campagna per provare a porre un freno all’inquinamento che, solo nel nostro continente, vede finire in mare tra le 150 e 500mila tonnellate di plastica all’anno.
IL CAPODOGLIO UCCISO DALLA NOSTRA PLASTICA
La notizia, arrivata dalla Spagna, ha fatto scalpore sottolineando l’emergenza inquinamento che riguarda anche il mar Mediterraneo. Corde, pezzi di rete, sacchetti della spazzatura, boe e persino un intero bidone di plastica erano nello stomaco del capodoglio, trovato morto a largo della costa sud-est della Spagna. Il giovane esemplare maschio, lungo 10 metri, è stato ucciso dall’ingestione di quasi 30kg di rifiuti.
A scioccare la Spagna è stata l’autopsia eseguita sull’esemplare in via di estinzione che, il 29 febbraio scorso, è stato trovato morto su una spiaggia di Cabo de Palos, nel sud, in piena Murcia.
Non si sapeva quale fosse la vera causa della morte, fin quando il Centro faunistico di El Valle, dopo l’esame autoptico, ho scoperto il motivo: aveva ingerito un’enorme quantità di plastica tale da danneggiargli l’apparato digerente, causandone così la morte. La tragica morte del capodoglio ha indotto il governo regionale di Murcia, insieme all’European Environmental Association e al Fondo europeo per lo sviluppo regionale, a lanciare una campagna contro i rifiuti oceanici.
Consuelo Rosauro, direttore generale del governo regionale per l’ambiente naturale, ha spiegato come la presenza di plastica nel mare, ma anche nell’oceano sia un enorme minaccia per tutti gli animali selvatici nel mondo.
“Molti animali sono intrappolati nella spazzatura o ingeriscono grandi quantità di plastica che finiscono per causare la sua morte. E la regione di Murcia non è estranea a questo problema. Dobbiamo affrontarlo attraverso azioni di pulizia e, soprattutto, con la consapevolezza dei cittadini”.