Porto Cesareo: il caso dei genitori che perdono di vista il passeggino, con il figlio all’interno, fa discutere. Si tratta dell’ennesima disattenzione da parte di una coppia di adulti causata dal desiderio di scattarsi un selfie. Aberrante per molti. Ne abbiamo parlato a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus, con Barbara Volpi, autrice del libro “Genitori digitali”, edito Il Mulino che ha affermato: “Per porre dei giudizi occorre verificare. Stiamo parlando di un caso dove la digitalità viene usata in modo scorretto. Episodi del genere, che per un caso fortuito, una coincidenza, un segno del destino come potrà essere ricordato in maniera “salvifica”, che per l’osservazione attenzione di qualcuno non sono degenerati in tragedia possono esserci UTILI per fermarci un attimo a riflettere su quello che stiamo facendo e che si sta facendo in seguito all’invasione della digitalità, nell’accezione più ampia del termine, nelle nostre vite e nella nostra quotidianità. Nel testo Genitori Digitali edito dal Mulino (2017) ho utilizzato la metafora del FERMO IMMAGINE come momento di “osservazione partecipata” per focalizzare l’attenzione ed orientare la riflessione sulle dinamiche digito-affettive rilevate ed espresse nelle azioni quotidiane in cui la tecnologia è capillarmente inserita. Selfie, condivisione sui social, attenzione focalizzata sul telefonino a scapito di altre forme di interazione sono soltanto alcuni esempi di un agire quotidiano, che spesso come riportato dai fenomeni di cronaca, ci sfuggono di mano e come possiamo osservare questo riguarda non solo agli adolescenti ma anche coloro che dovrebbero proteggere e sostenere i figli nella corretta e salutare educazione alla digitalità.”

Classe genitoriale inconsapevole

Porto Cesareo: i genitori che vedono sfuggirsi il passeggino a causa di un momento di distrazione “non hanno la consapevolezza della propria importanza nel crescere e prendersi cura dei propri figli. La classe genitoriale va riformata, resa consapevole. L’individuo è posto al centro di se stesso, ognuno è il Dio di se stesso. Questa nuova moda dei selfie ci illude di essere protagonisti di qualcosa di più vasto e più grande, quale il mondo virtuale è.”

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