La Psicologa Dott.ssa Rosamaria Spina è intervenuta questa mattina nel corso del programma Genetica Oggi condotto da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus, in merito alla polemica legata al giocattolo Cicciobello Morbillino.

Cicciobello morbillino: “Stiamo ingigantendo tutto quello che succede rispetto alla salute”

Siamo sicuri che il bambino che gioca con questo bambolotto è in grado di capire che si tratta di una malattia grave e di comprendere tutte le conseguenze che ci possono essere? Il bambino lo prende per quello che è: un gioco. Il bambolotto è ammalato e io mi prendo cura di te, un po’ come vede quello che fanno a lui quando sta male. E’ un gioco di imitazione che aiuta a crescere dal punto di vista emotico, cognitivo e psicologico. Io bambino sto male, la mamma (o il papà) si prende cura di me, in questo caso sono io la mamma, sono io il papà e mi prendo cura del bambolotto che mi è stato affidato. Questo giocattolo può avere un impatto più che positivo sul bambino. Prendersi cura di qualcun’altro viene visto con affetto e attaccamento dal bambino. E’ come quando giocano al dottore, l’adulto ci vede sovrastrutture pericolose, un gioco quasi scandaloso, ma il bambino certe cose non ce le vede è un gioco di scoperta, è curioso e si confronta con un suo simile che più di chiunque altro gli può dare una risposta. Non dobbiamo pensare che questo bambolotto porti ad una banalizzazione della malattia ma impariamo a guardarlo con gli occhi di un bambino, è vederlo per quello che realmente è un gioco di imitazione con una bambola

“A questo punto dovremmo proibire qualunque gioco perché siamo abituati a pensare ai bambini come puri e innocenti fanti solo di bontà, coccole e serenità. In realtà tutti i bambini hanno una parte buona e una cattiva, quella che viene chiamata tecnicamente “oggetto buono” e “oggetto cattivo”. Questa parte (quella cattiva) convive in ogni bambino e deve essere esorcizzata. Per farlo il piccolo impiega giochi che all’adulto sembrano violenti come fucili e pistole giocattolo”.