Streptococco. La Dott.ssa Marta Ciofi Degli Atti (Responsabile di Epidemiologia Clinica Osp. Bambino Gesù) è intervenuta a “Genetica Oggi”, trasmissione condotta da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus, emittente dell’ Università Niccolò Cusano.
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Lo streptococco anche oggi non va sottovalutato
Oggi abbiamo armi molto efficaci sia per diagnosticarlo che per combatterlo, quindi è opportuno essere sempre attenti anche nelle indicazioni delle cure che sono basate sulla somministrazione di antibiotici. Ad oggi il rischio è quello di usarli in modo in appropriato.
In quali patologie si può trovare lo streptococco?
La più frequente in età pediatrica è data dalla faringotonsillite. Lo streptococco è anche responsabile di una malattia con manifestazione cutanea, ovvero la scarlattina.
Quali sono i sintomi della malattia e come si diagnostica?
La faringotonsillite acuta è una delle malattie più frequenti tra i bambini, quindi si può avere il mal di gola, talvolta accompagnato da febbre e altri sintomi respiratori come tosse e raffreddore. Per distinguere le forme virali da quelle causate da streptococco, si può fare un tampone delle tonsille su cui si può fare un test rapido. In caso di positività e quindi infezione di gruppo A, si prescrive l’antibiotico che come molecola di prima scelta è l’amoxicillina.
Quando gli antibiotici non funzionano?
Quando non sono indicati, perché la causa della faringotonsillite non è batterica. In tutte le forme virali, i sintomi non migliorano con l’antibiotico perché sarebbe inutile. Inoltre per lo streptococco emolitico di gruppo A, dobbiamo considerare che esiste uno stato di portatore cronico. Il germe vive costantemente nella nostra gola e questa condizione non va curata.
Spesso i genitori si aspettano di uscire dallo studio del medico con una prescrizione del medico per far passare la febbre o il mal di gola. Questa condizione deve essere sfatata perché un uso smodato di antibiotici è negativo.
Le placche alla gola sono associate con lo streptococco?
Sì, sono associate, ma non danno la certezza di un’infezione da streptococco.