Intervista a Cli? Sì, perché le giovani cantautrici meritano spazio e attenzione. Per il bene del paese e di una generazione, quella dei Millenials, già ingiustamente bollata per quello che non è. Arriva un singolo, “Tacci punta” che insegna a camminare di nuovo ad un paese che zoppica da troppo tempo. Cerchiamo di farci spiegare tutto meglio direttamente dall’artista che al secolo risponde al nome di Chiara Beltrame.

“Tacco punta” è un pezzo positivo… non ce la fai più a sentir parlare di crisi?
Tacco-Punta” nasce da un’esperienza per me molto forte: qualche tempo fa mi sono rotta un ginocchio ed ho dovuto letteralmente re-imparare a camminare. Il mio fisioterapista mi ripeteva sempre “tacco-punta, tacco-punta” e ricordo, come fosse adesso, l’emozione incredibile e la gioia dei primi passi senza stampelle. Come spesso mi succede, da una esperienza che vivo particolare nasce una canzone! “Tacco-Punta” per me è un inno ai piccoli passi, a quelli meno visibili esteriormente ma proprio per questo più importanti, ai nuovi inizi che segnano nuovi percorsi, alla vita che quotidianamente ci sorprende, alle nuove avventure nelle quali ci buttiamo nonostante i nostri limiti o le nostre paure o le crisi( a tutti i livelli), allo slancio che troviamo dentro anche quando pensiamo di non avere la forza per farcela, a quei momenti nei quali anche “mezza bocca basta per sorridere.

Si può vedere la tua canzone come un deterrente al suicidio?
Il suicidio è un tema troppo delicato per parlarne in una risposta così. La mia canzone sicuramente è un inno alla vita anche quando è dura, anzi durissima. E’ un inno al rialzarsi anche quando non si pensa di avere la forza…

Perché hai i capelli rosa? Amante di Creamy?
Non amo Creamy e le etichette in generale. Penso una persona sia libera di esprimersi tanto con un colore biondo quanto con un colore rosa senza che per questo debba essere etichettata in qualche modo. i miei capelli sono stati naturali ma anche di tanti colori diversi in base al mio gusto e voglia di sperimentare.

Che rapporto hai con Simona Atzori?
La collaborazione con Simona è nata da uno di quei tanti incontri meravigliosi che non mi sarei mai aspettata, avvenuti grazie alla musica e alla vita. Avevo da poco finito The Voice ed ero ospite di un festival, la serata prevedeva lo spettacolo di Simona. Era la prima volta che ci incontravamo. Sentendola parlare della sua esperienza e del suo secondo libro (“Dopo di te”) nella testa avevo, quasi come una colonna sonora alle sue parole, “ Tacco- Punta”. Era stato un momento così forte che dopo un po’ di tempo ho deciso di farle sentire il pezzo e lei mi racconta che stava scrivendo un nuovo libro “La strada nuova” (uscito l’8 marzo 2018, Edizioni Giunti) che aveva moltissimi punti in comune con “Tacco-Punta”…è stato naturale, visto anche la persona straordinaria che è Simona, chiederle di essere protagonista del mio video.

Ti affacci spesso all’estero. Com’è la nostra musica sentita da là?
La nostra musica è molto apprezzata e gli italiani, musicalmente parlando sono visti molto bene un po’ come maestri. All’estero cambiano due cose: la curiosità e la capacità di ascolto …cose per cui qui in Italia dobbiamo fare ancora tanta strada.

Dopo l’intervista a Cli, ecco il video di “Tacco punta”: