Louis Bobet talento cristallino di Francia

che ha conquistato l’Europa e il Mondo

in un periodo di grande concorrenza

 

Oggi raccontiamo di un campione la cui fama ci è stata tramandata dai nostri genitori e dai nostri nonni. Un vero talento di quello sport che ha raccontato la Ricostruzione di un’Europa ancora in fumo e lacrime, dopo la 2° Guerra Mondiale. Stiamo parlando di Ciclismo e uno dei suoi migliori interpreti è stato Louison Bobet, per tutti Louis.

Nacque a Saint-Méen-Le-Grand il 12 marzo 1925, è stato un grande ciclista su strada di nazionalità francese, professionista dal 1946 al 1962, per oltre 16 anni di carriera.

Ha vinto un Campionato del Mondo, 3 volte il Tour de France e molte, tra le classiche internazionali di prestigio, tra le quali la Milano-Sanremo e la Parigi-Roubaix.

La prima volta in cui si mette in mostra al Tour è nel 1948, quando vinse una tappa e per 9 giorni portò la maglia giallo. Ma non aveva fatto i conti con un grande pedalatore toscano, tale Gino Bartali, che giunse a braccia alzate, ai Campi Elisi. E su quel Tour che scongiurò una possibile guerra civile, dopo l’attentato a Palmiro Togliatti, ne sono pieni i libri di Storia contemporanea.

Nel 1950 Louis Bobet brilla in qualità di scalatore tanto che conquista a Parigi la maglia a pois, riservata al più bravo che sa andare in salita, in montagna.

L’anno dopo il francese vince il Giro di Lombardia e l’anno dopo la Milano-Sanremo. Nel 1952 la Parigi-Nizza e il Grand Prix des Nations.

Bobet ha soltanto preso le misure, ai grandi dell’epoca, perché avrebbe infilato 3 volte la corsa a tappa francese nella sua bacheca con la maglia gialla, simbolo del primato, ininterrottamente, dal 1953 al 1955. Tre autentiche perle.

In mezzo la cosiddetta corsa di un giorno. Siamo nel 1954 e Bobet è Campione del Mondo, a conferma del suo immenso talento, per uno poliedrico e capace di stringere i denti e imporre il proprio passo. A tutti.

Da ricordare sempre nel 1955, la vittoria al Giro delle Fiandre, e nel 1956, quella alla Parigi-Roubaix.

Nel 1957 e nel 1958 Bobet ottiene i suoi migliori piazzamenti al Giro d’Italia, con un 4° e un 2° posto. In queste due stagioni, a Waregem, Belgio, e Reims, in Francia, è Vice-Campione del Mondo, aggiungendo due piazzamenti d’argento al Mondiale vinto qualche anno prima.

Tanti delle generazioni a venire, ricordano, con grande affetto, una pellicola per la televisione, fenomeno che si vedeva nei bar e talvolta nei cinema, in quegli anni, intitolata Totò al Giro d’Italia. Era il 1948 e Bobet partecipa a quell’intelligente iniziativa che ruotava attorno al popolarissimo attore napoletano Antonio De Curtis, in compagnia di tanti campioni dell’epoca, da Coppi a Magni a Bartali a tutti quelli di un certo lignaggio e valore.

Louis Bobet muore prematuramente il giorno dopo il suo cinquantottesimo compleanno: era il 13 marzo del 1983. Qualche mese prima aveva lanciato una linea di biciclette da corsa, tanto era stato, il suo successo, in Francia e nel Mondo.

Louison Bobet riposa nel Cimitero della cittadina natia, Saint-Méen-Le Grand.

Nel 1995 la RAI ha prodotto una fiction sulla vita di Fausto Coppi nella quale Bobet viene interpretato da Arnaud Arbessier.

Nel 2006, sempre l’Ente Televisivo di Stato, ha dedicato un’altra bella fiction alla vita e al percorso di Ginettaccio Bartali, intitolata L’Intramontabile. IN quel caso Bobet è interpretato dall’attore Pierre Lucat.

Da ricordare come Louis Bobet abbia ricevuto l’inserimento nei primi 25 Ciclisti d’ogni tempo. Il suo nome è nell’Albo d’Oro in Francia des Gloires du Sport e des Gloires du Cyclisme.