La puzza dei piedi, Reverdito Editore, è un libro che raccoglie storie e segreti di atleti. L’autore, Gabriele Ghirardello, Psicologo dello Sport e Mental Trainer, racconta, con linguaggio positivo ed efficace, com’è cambiato l’atteggiamento degli sportivi verso le gare con l’aiuto dello psicologo dello sport. Ne abbiamo parlato a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus, col dottor Ghirardello che, parlando delle ragioni per cui ha voluto scrivere questo libro, ha detto: “Le gare, si vincono anche nella testa, sia negli sport individuali che di squadra. Per alcuni dei protagonisti ho mantenuto l’anonimato, altri hanno concesso l’utilizzo del loro nome e della loro immagine. Mi hanno cercato per risolvere dei loro problemi e migliorare le prestazioni sportive.”

Il titolo

Il titolo del libro evoca una condizione fastidiosa, e non rivela subito i contenuti del lavoro. Le ragioni per cui è stato scelto sono del tutto casuali e collegate ad un aneddoto che ha per oggetto un colloquio con un amico, così come racconta lo stesso Ghirardello.   

Esperienze uniche

La puzza dei piedi in ogni racconto contiene un caso a sé. “Ci sono sportivi coi quali rimango in contatto anche al termine del lavoro che faccio, ne nasce una sorta di “amicizia” e intimità legata al tema che si va a trattare che rende unici gli atleti nella relazione col loro psicologo dello sport”, ha aggiunto Gabriele Ghirardello.

Gli atleti oggi

“Nei primi due capitoli del libro cerco di riflettere con i genitori, ma anche con le società, sollecito a riflettere sul cambiamento degli atleti. Al giorno d’oggi sono cambiati molti equilibri, assistiamo ad un arricchimento da una parte e ad un impoverimento dall’altra. A volte si pensa di avere in casa un atleta che potrà avere un futuro roseo. E’ molto diffusa la sindrome del “piccolo campione”. Questi sono tutti elementi che entrano in ballo nella gestione del giovane atleta. Una gestione richiede interventi mirati, diversi,  volti ad esempio a sviluppare l’autostima, le competenze sociali e in alcuni casi anche cognitive. Anche per questo si richiede l’intervento dello Psicologo dello Sport.”

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