Doctor J semplicemente

l’uomo che volò per primo a canestro

E fece grande Philadelphia

 

Se Bill Russell ha scritto e firmato in calce il più grande ciclo di una squadra nella pallacanestro NBA, i Boston Celtics, dobbiamo evidenziare, una volta di più, chi sia stato il primo uomo capace di superare le normali leggi della gravità. No, non sto parlando di Michael Jeffrey Jordan, che pure rimaneva in aria diversi secondi prima di concludere e schiacciare a canestro. Mi sto riferendo al suo parente più stretto, arrivato prima di lui, per motivi anagrafici, a decollare verso il prezioso anello. Quello che gli americani chiamano “Take Off”. Julius Winfield Erving II più comunemente passato alla storia del Basket con l’onorato soprannome di Doctor J. Già, Julius Erving, il primo a dimostrare cosa possano fare potenza fisica e tecnica messe assieme, al servizio dell’arte di segnare un canestro, nelle più disparate maniere.

Julius è nato a East Meadow il 22 febbraio del 1950 quindi di recente ha compiuto 68 primavere. E’ stato l’apripista del gioco aerobico della palla a spicci: fisicamente capace di volare in faccia agli avversari o di servire all’ultimo momento degli assist eguagliati e forse superati dal solo Magic Johnson. Il primo grande schiacciatore sarebbe stato Doctor Jay, immarcabile, in contropiede, imprendile, all’atto di staccare verso l’area pitturata e il canestro. Nessuno era riuscito a interpretare in volo ciò che lui avrebbe fatto, spalancando la porta della storia alla pallacanestro moderna.

Per comprendere la grandezza del livello atletico raggiunto Michael Jordan disse, intervistato: “Senza Doctor J non sarebbe mai esistito, MJ”.

Doctor Jay comincia al liceo e poi prosegue l’attività sportiva prediletta nella Universita del Massachussetts, dove arriva 18enne, nel 1968. Quel soprannome, che lo avrebbe consegnato alla storia, inizia a girare proprio nella scuola superiore, prima dello studio accademico. Julius Erving disse a un telecronista sportivo che non sapeva più come definirlo, “Chiamami Dottore”. Diventò per tutti Doctor Julius e lì a poco, per brevità, Doctor Jay.

Nei campionati universitari della Lega a stelle e strisce NCAA è stato uno dei soli sei giocatori a mantenere una media realizzativa di oltre 20 punti e 20 rimbalzi per partita disputata. Nonostante la sua bravura anche nei tornei tra università, arrivò nella National Basketball Association praticamente da semi-sconosciuto. Tanto che prima di arrivare tra i PRO firmò il contratto nel 1971 con i Virginia Squires, che giocavano nel campionato ABA, la American Basketball Association.

E lui viene ceduto dopo un anno meraviglioso, 27,3 punti a partita e convocazione all’All Star Game, ai New York Nets, dove resta fino al 1976. Il suo contributo fu stupendo, per vincere due volte il titolo. In 5 campionati 3 volte vince la classifica e di miglior marcatore, e di miglior giocatore.

Poi nel 1976 l’ABA fu inglobata dalla più famosa NBA. E lui si accasa ai Philadelphia Seventy-Sixers. Ci giocherà per 11 anni, nella Città dell’Amore Fraterno. E diventerà la sua vita, quella aggraziata e crescente metropoli, tanto cara alle vicende della Costituzione statunitense.

Infatti nel 1977 Philadelphia arriva alla finale per il titolo, che perde, con i Portland Trail Blazers. Come pure accadrà nel 1980, quando a vincere sono i Los Angeles Lakers, e nel 1982, ancora contro L.A.

In mezzo la finale di Conference persa nel 1981 con Boston, 4-2, anno in cui Doctor J è universalmente riconosciuto il più forte cestista della stagione.

Al quarto tentativo, siamo nel 1983, i 76ers vincono il prestigioso titolo NBA contro i Lakers, portando una città al delirio e all’amore profondo, per la Pallacanestro. Phila arriva in cima al mondo, presa per mano da Doctor Jay e da un gruppo forse irripetibile, per la matura rappresentante della Costa dell’Est.

Nel 1981 va ricordato come Doctor J sia stato nominato il miglior giocatore in assoluto, votato da una giuria di giornalisti specializzati.

Le quattro finali giocate dai 76ers furono raggiunte perché Julius Erving ha spesso messo da parte il lato spettacolare delle sue giocate, mettendosi, con raffinata intelligenza, al servizio del concetto di squadra, del gioco corale, e non rivestendo i panni, tentazione pure umana, di primadonna. Il basket, come è ben noto, è un gioco praticabile soltanto attraverso il concetto di collettivo. Altrimenti si disperdono potenzialità ed energie.

Con Phila Campione NBA Doctor Jay ha ora 33 anni e il suo calo corrisponde a quello della squadra anche se lui dimostra ancora più acume e intelligenza per sopperire a una potenza non più da giorni migliori.

Doctor J si ritira nel 1986-1987 a 37 anni partecipando di fatto a un vero osanna tributatogli in tutti i palazzi dello sport dove avrebbe giocato l’ultima volta da avversario. Era la prima volta, che capitava una cosa del genere.

Quando lascia l’attività agonistica Doctor Jay è il 2° assoluto come marcatore, 3° per i tiri dal campo realizzati e 5° in quella dei tiri tentati e 1° per le palle rubate. Una sorta di Arséne Lupin delle palle vaganti.

Per comprendere come Doctor Jay sia un punto intaccabile, della storia del Basket, mettiamo a confronto i numeri del singolo atleta. Julius Erving, in una speciale classifica tra la NBA e la ABA, è il sesto marcatore assoluto con 30.026 punti, dietro soltanto a Kareem Abdul Jabbar, Karl Malone, Koby Bryant, Michael Jordan e Wilt Chamberlain, l’uomo che segnò, per primo, 100 punti in una sola partita, e del quale abbiamo recentemente ricordato figura e percorso.

Doctor Jay ha segnato, nella sua stupenda carriera, 45 punti da solo ai Boston Celtic il 1° novembre 1980. Il massimo fatto nella ABA lo firmò il 14 febbraio 1975, in casacca New York Nets contro il San Diego Conquistadors, con 63 punti segnati. Non si può marcare, uno così. E ricordiamoci che fino a qualche anno fa la difesa a zona era vietata, negli Stati Uniti.

Doctor Jay è stato lo spettacolo puro e un grande pensatore del Basket giocato, nonostante abbia vinto una sola volta l’anello NBA su 4 finali giocate, e le sue 11 convocazioni per la Partita delle Stelle. Da ricordare i due titoli con l’ABA, inserito 4 volte nella migliore squadra dell’anno. E le tre volte in cui è stato MVP della stagione regolare per la stessa lega all’epoca alternativa alla NBA.

La sua maglia numero 6 è stata ritirata dai Philadelphia 76ers, e la 32 altrettanto dai Brooklyn Nets. Nel 1996 Julius Erving, in occasione del cinquantenario dell’NBA, è stato inserito tra i migliori 50 giocatori di tutti i tempi.

Nel 1994 Doctor J è diventato dirigente degli Orlando Magic fino al ruolo di vice-presidente esecutivo. Poi ha commentato le partite di Basket per la rete televisiva NBC oltre a essere il giudice della gara delle schiacciate nell’All Star Game 2015.

Ha vissuto con piacere il ruolo di imprenditore sia rilevando diverse stazioni televisivi a New York e nel New Jersey. Poi avrebbe comprato uno stabilimento per l’imbottigliamento di una famosa bibita. Nel 2006 Erving ha anche comprato un importante circolo di Golf ad Atlanta.