Alain Prost 4 volte in cima al mondo
nonostante la forte concorrenza di Watson, Lauda,
Piquet, Mansell e Rosberg ma soprattutto Senna
Alain Prost è stato uno dei più bravi piloti di Automobilismo, capace di conquistare per quattro volte il Campionato del Mondo. Questi brillanti risultati sono stati ottenuti dal francese di Lorette in 13 anni di carriera.
Nasce il 24 febbraio 1955 da André e dalla francese di origini armene Marie-Rose Karatchian. A 14 anni inizia con i Kart e avrebbe voluto diventare un istruttore sportivo. Si diploma ma non arriverà alla laurea. Ventenne, vince il campionato senior, nei Kart, e con questo successo si mette in mostra entrando nella Formula Renault, che vinse subito, primeggiando in tutte le gare eccezion fatta una.
Nel 1978 Alain Prost è subito campione europeo, alla prima partecipazione in Formula 3, un dato che desta l’attenzione delle società e degli addetti ai lavori di Formula 1. Nel 1979 la Mc Laren lo convoca nella sua terra natia, la Francia, circuito Paul Ricard. Lo visionano John Watson, primo pilota della scuderia britannica, e Kevin Cogan: i loro tempi erano i record, di quella pista.
Il giovane pilota fece meglio di loro e convinse la Mc Laren a prenderlo, con la proposta, rapida, di farlo subito esordire in Formula 1. Ma Alain disse che ci sarebbe voluto arrivare con una preparazione più approfondita. Aveva ragione lui, a dispetto della volontà di arrivare, della voglia di vincere.
L’arrivo tra i grandi sarebbe giunto nel 1980. E Prost è diventato il pilota più vincente della storia della più famosa categoria dei motori fino all’avvento di Michael Schumacher, che 14 anni dopo il 1983, avrebbe battuto il suo record.
La bravura del driver transalpino è stata messa in discussione da una serie di avversari di grandissimo valore: prima l’austriaco Niki Lauda, poi l’inglese Nigel Mansell, e i brasiliani Nelson Piquet e Ayrton Senna. Tra questi Lauda e Senna sono stati suoi compagni di scuderia nella McLaren.
L’inizio non è dei migliori. Tripla frattura del polso a Kyalami, Sudafrica, che gli fa saltare anche Long Beach, Stati Uniti. Nella prima annata in Formula 1 raccoglie solo 5 punti, uno in meno del compagno di squadra John Watson, ed è sedicesimo.
La compagine inglese dice che il pilota ha commesso troppi errori. Prost se la prende e si guarda intorno, con seri contatti con la Renault. Ma Ron Dennis diventa il capo in Mc Laren, e prova a trattenerlo senza riuscire nell’intento. Con la macchina francese un podio arriva in Argentina, terza gara del Mondiale. Niente di che. Perché con l’avvento del turbo la Renault ci mette più tempo delle altre, a essere competitiva, e lui ha un compagno di viaggio che ha anche talento, René Arnoux.
La prima vittoria arriva, fatalità, a Digione, Gran Premio di Francia, sotto un acquazzone epico, che blocca Piquet mentre Prost azzecca la scelta delle gomme a mescola morbida. Vince in Gran Bretagna e Austria, è 2° in Germania, e in Olanda dimostra di quale pasta è fatto, in un duello stupendo con il campione del mondo in carica, Alan Jones.
A metà stagione Prost è 1° nella classifica dei piloti, con 33 punti ma nella seconda parte gli appassionati assistono a una rimonta clamorosa di Nelson Piquet, talento indiscusso e guidatore dalla faccia tosta. Sarà lui, il brasiliano, il campione iridato. Prost sarà 5° a soli 7 punti dal vertice. Tuttavia la Renault si aggiudica la Coppa Costruttori perché i progressi del turbo montato in vettura sono veloci, come le vetture della compagine transalpina.
Nel 1982 la Renault cambia la politica interna mettendo Prost primo pilota.
La concorrenza non manca, perché per il mondiale sono in corsa calibri del livello di Nelson Piquet e Keke Rosberg, che corre in Ferrari con Didier Pironi. E sarebbe stato il finlandese Rosberg, per un solo punto, a vincere quel Campionato del Mondo. Prost sarà solo 4° ma intanto lo chiamano “Il Professore”. E’ iniziata una leggenda senza saperlo, addirittura prima di conquistare il grande circo della Formula 1.
Nel 1983 a Prost viene affiancato l’Americano di Roma, Eddie Cheever, che prende il posto di Arnoux. Le altre scuderie si sono ben preparate sul piano del motore e della tenuta: l’avvio è complicato nonostante due pole position nelle prime gare. Prost si porta piano piano in testa al campionato con tre vittorie, la quarta, al Gran Premio d’Austria, vale tanto perché mette dietro il rivale Piquet con tanto di sorpasso all’ex compagno di squadra ora avversario acerrimo René Arnoux.
Il vero pericolo verso la conquista del mondo era sempre la Brabham, che montava il motore BMW, e che dava grande potenza ai propri piloti. In Olanda per arginare la potenza di Nelson Piquet Prost prova un sorpasso impossibile e vanno entrambi fuori. A Monza vince Piquet e il divario diventa esile: 2 punti di Prost su Arnoux e 5 sul brasiliano.
La potenza sviluppata sul rettilineo è dalla parte della Brabham ma la guida e il talento sembrano dare qualche speranza al Professor Prost anche se in Inghilterra a Brands Hatch Piquet è 1° e Prost 2°. Diventa decisivo il circuito di Kyalami, nel lontano Sudafrica, ancora al centro del razzismo e dell’apartheid. Ma la Formula 1 non pensa a problemi umani sociali e ai diritti civili.
Prost abbandona perché il motore va in fumo: Piquet, saputo del ritiro del francese, lascia la vittoria al nostro Riccardo Patrese, coraggioso pilota di Padova, molto amato in Italia. E il brasiliano ottiene con il terzo posto il suo secondo titolo di Campione del Mondo. Prost è bravo ma manca ancora un soldo, per fare una lira intera.
La conferenza successiva la sconfitta vide molti giornalisti impegnati a incalzarlo perché era trasparente, che i rapporti con la Rénault si fossero guastati. Infatti Prost due giorni dopo rescinde il contratto e torna alla Mc Laren, trasferendosi con la famiglia in Svizzera.
Ma la sconfitta trovò un altro alibi, legato alle benzine della Brabham, che la FIA stabilì irregolari. In maniera dubbiosa e oscena, la federazione non prese provvedimenti e la classifica venne confermata. Prost, per il suo sogno mondiale, sarebbe dovuto ripartire da zero.
John Watson si ritira e Prost ha come compagno di squadra nella Mc Laren niente poco di meno che Niki Lauda, già Campione del Mondo due volte: montano motore Porsche, a proposito di potenza utile a fronteggiare in maniera adegauta le Brabham.
Il 1984 è l’anno della grande beffa, maturata perché figlia di una presunta “dritta”, consumata a danno del francese ma in favore dell’altro guidatore Mc Laren, Lauda.
Spieghiamo meglio. Dopo tre vittorie e due piazzamenti, Prost sarebbe primo, sotto una pioggia incessante, a Montecarlo. Il direttore di gara è Jacky Ickx, che si sente furbo ma che alla fine, avrà causato un grande danno, al francese. Ickx è collaudatore Porsche, che dà i motori alla Mc Laren. Tutto per impedire a un certo Ayrton Senna, che corre su Toleman, di superare sotto l’acqua Prost, interrompe la corsa con la scusa della diciamo impraticabilità di campo, cioè della pista.
E i punteggi vengono dati dimezzati. Al termine del campionato, quei 4 punti e mezzo anziché 9 saranno il danno più assurdo causato ad Alain Prost. Infatti nell’ultima gara Lauda arriva 2° e gli sarebbe bastato anche il 3° posto, e per solo mezzo punto si aggiudica il titolo. E’ ancora oggi, quel dannato mezzo punto, il distacco più risicato, nella storia del Mondiale di Formula1. Per l’austriaco è il terzo titolo di Campione del Mondo. Per il francese un boccone duro, da mandare giù.
Nel 1985 Prost duellerà con Michele Alboreto, su Ferrari. Che fino all’ultimo gran premio mette in dubbio la leadership del francese: ma questo sarà l’Anno del Professore. Al pilota lombardo la qualifica di vicecampione del mondo. Prost dopo un’altalena di posizioni in classifica, questa volta ottiene la laurea, su pista. E’ lui, il Campione del Mondo, mettendo in riga anche Keke Rosberg, passato, nel frattempo, da Maranello alla Williams, e Ayrton Senna su Lotus.
Nel 1986 il francese si conferma leader del mondiale superando Nigel Mansell e Nelson Piquet, che corrono su Williams, che apparirebbe più veloce della Mc Laren, e del crescente Ayrton Senna, ancora impegnato con la Lotus. In questo campionato, il secondo, vinto dal francese, molto è stato deciso dalla strategia, soprattutto quella della benzina. Tanto che in Germania Prost resta pur primo, senza, e spinge la vettura tra l’incitamento del pubblico. Ma fu un gesto eroico vano. I colpi di scena dell’ultimo gran premio sono stati clamorosi: a Mansell scoppia una gomma a 15 giri dalla fine, e il compagno di scuderia, Piquet, rientra per non patire lo stesso problema, e perde tempo. Prost, che aveva una macchina meno potente, aveva dimostrato, nella gestione dei particolari, di essere davvero, Il Professore, e vinse.
Rosberg lascia le corse e in Mc Laren nel 1987 arriva lo svedese Stefan Johansson. Due vittorie nelle prime tre gare, per Alain, che va subito in testa. Poi in vetta va un certo Senna, come Prost cala di rendimento.
Crescono Mansell e Piquet e la vittoria sarebbe tornata solo in Francia, per Il Professore. Ma quel campionato lo vinse Piquet davanti a Mansell e a un Senna sbocciato: quarto e distante, Prost. Amen.
L’anno dopo la Mc Laren ingaggia Ayrton Senna da Silva, e la coesistenza dei due sarebbe diventata un problema, visto il talento, viste le ambizioni, la fama di vittoria di entrambi. Il motore è Honda, potentissimo: I due piloti vincono 15 gran premi su 16 cancellando ogni concorrenza, nella Coppa Costruttori, ben prima che nella Classifica Generale. Prost se ne aggiudica 8, Senna 7 ma il regolamento dice che si possono conteggiare soltanto 11 gran premi su 16, a livello di piazzamenti. Prost avrebbe ottenuto 105 punti a 94 ma ne può vantare solo 87 contro i 90 del brasiliano, che vince il suo primo titolo iridato. Senna fa felice una intera nazione, il Brasile.
Il terzo mondiale Prost lo vince nel 1989 quando precedette Senna, per una seconda doppietta consecutiva McLaren: terzo nel mondiale sarà Riccardo Patrese della Williams, quarta la Ferrari di Mansell. A proposito: Prost a metà stagione commise un errore da pivello annunciando di aver firmato per la Ferrari in vista dell’annata successiva. Il clima peggiorò, all’interno della scuderia inglese.
L’ultima gara è passata alla storia con chiare immagini televisive: in Giappone, penultima prova del mondiale, Prost chiude male una curva e sbarra la strada a Senna, che voleva rimontarlo, in classifica. Il brasiliano dopo il botto prova a far ripartire la macchina tagliando la chicane e venendo squalificato. Polemiche per mesi e mesi: Senna ne prese 6 di squalifica con la condizionale, Prost vinse quel rumoroso mondiale.
Con la Ferrari le motivazioni erano tante ma la Mc Laren era più costante e di maggiore affidabilità. Il talento di Senna, le vittorie ottenute in serie, la potenza del motore Honda scavarono un solco evidente. Nonostante ciò a Suzuka, penultimo appuntamento della stagione, Prost parte alla grande ma viene urtato da Senna che si rifà di quanto subìto l’anno precedente. Lo ammetterà, il brasiliano, qualche tempo dopo, che fosse un urto intenzionale. La rimonta di Prost finì ai box. Senna vinse quel mondiale. Prost, amareggiato, avrebbe voluto lasciare la Formula 1 ma la Ferrari lo convince a fare squadra con il giovanissimo Jean Alesi.
Ma il 1991 sarebbe stato un anno molto deludente, in cui non mancarono le tensioni tra Prost e l’Ingegner Cesare Fiorio. Avrebbero vinto ancora la potenza dell’Honda e la cristallina classe di Ayrton Senna.
Nel 1992 Prost fu tentato dalla Ligier ma fece solo da collaudatore accomondandosi nella cabina dei telecronisti nella veste di commentatore, in attesa del grande rientro. Che sarebbe arrivato nel 1993 con la Williams, mentre Patrese passa in Benetton. Nel contratto tra Prost e gli inglesi uno specifico articolo che impedisse l’arrivo in scuderia di Senna. Il compagno di squadra fu il figlio di Graham Hill, Damon. La Williams, motorizzata Renault, vinse 4 gare di fila, col francese, e poi le ultime 4, quando cala, Senna. Senna vinse in Australia e invitò Prost sul podio. Un gesto che avrebbe toccato il francese, come ammise successivamente, pochi giorni dopo la morte di Senna, avvenuta nel 1994.
Prost in carriera ha firmato 41 giri più veloci durante le gare, e realizzato 798 punti e mezzo.
Di lì in poi avrebbe lavorato con il canale televisivo TF 1 e anche con La Cinq. Poi è diventato l’addetto alle pubbliche relazioni della Renault. Dal 1997 al 2001 ha fondato una propria scuderia la Prost Grand Prix che ha disputato 83 Gran Premi senza alcuna vittoria. Ma nel 2003 ha ricominciato a gareggiare nel Trofeo Andros, della quale è stato campione del mondo nel 2007, nel 2008 e nel 2012.
Da ricordare la Legione d’Onore ottenuta in Francia nel 1985 e il titolo di Cavaliere dell’Ordine dell’impero britannico nel 1993 per la vittoria nel mondiale con l’inglese Williams. Nel 1999 è stato anche inserito nella Lista degli Sportivi del Secolo.