Disabilità: in Italia sono 160 mila gli studenti che hanno bisogno di aiuti diversi, ma non tutte le scuole sono in grado di offrire i servizi che servono. L’Istat, nel rapporto dettagliato appena pubblicato, ha raccontato un’Italia divisa, ma che lentamente prova a risalire la china. “La fotografia certifica i discorsi degli ultimi anni sull’aumento complessivo degli insegnanti di sostegno che hanno portato ad un rapporto inferiore rispetto a quanto prevede la legge. I numeri sono troppo aridi per descrivere a pieno una situazione tanto delicata”, ha detto Laura Coccia, a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus.

Quale destino col nuovo governo?

E’ prematuro fare riflessioni è avanzare conclusioni, “non sappiamo chi formerà il nuovo esecutivo. Possiamo divertirci a fare discorsi teorici. L’assenza di questo tema dal dibattito pubblico dalla campagna elettorale è indicativo. Sebbene ci fossero candidati con disabilità il tema è rimasto nell’ombra nonostante la quantità di disabili nel nostro Paese. Bisogna passare ai fatti, migliorare la vita dei cittadini a partire dalla scuola, a seguire coi diversamente abili. Molte persone con disabilità intellettivo – relazionali hanno difficoltà ad essere inseriti in certi contesti lavorativi”, ha aggiunto Coccia.

L’on. Coccia con l’aiuto dell’associazione #iocosì presieduta da Sara Manfuso ha realizzato un corto dove si è raccontata, ha parlato di sé e ha voluto dimostrare che nonostante la “tetraparesi spastica sono riuscita ad affrontare, in maniera divertente, il tema degli stereotipi e dei pregiudizi in tema di disabilità. Queste sono tante, cambiano da persona a persona.”

Con #iocosì…

“Siamo impegnati a portare questo video in giro per l’Italia, è fondamentale per me parlare ai ragazzi, soprattutto agli adulti. Questi e altri temi, come il rapporto col proprio corpo per molti ragazzi e ragazze normodotati, vanno affrontati a partire da se stessi. La disabilità può aiutare non solo i diversamente abili e le famiglie, ma anche quelli che non si sentono all’altezza dei canoni della società vorrebbero cambiare qualcosa. Ognuno di noi è bello perché è diverso dagli altri. Bisogna mettere la diversità a disposizione di tutti.”

Ascolta qui l’intervista integrale