Luca Saita, psicologo e psicoterapeuta e autore del libro “Esci dal tunnel. Dal lutto a una malattia, da un fallimento ad una separazione: come affrontare e superare un trauma”, è intervenuto a #genitorisidiventa per raccontare il suo ultimo libro. “Le persone che escono dai traumi non hanno un pensiero lucido, e cercando di dare risposte attraverso delle azioni. Questo può essere molto pericoloso”, ha affermato subito il dottor Saita.

Uscire dai traumi scrivendo

Il primo esercizio consigliato nel libro “Esci dal tunnel”, che termina con una serie di esercitazioni pratiche per liberarsi dalle angosce è “scrivere un diario. Ogni giorno una pagina, mezza pagina. Scrivere cosa sta accadendo, questo va fatto per aprirsi al racconto e all’ascolto dell’altro”, ha sottolineato Luca Saita.

La funzione degli amici e dei parenti

Nel lasciar andare un trauma le persone che abbiamo vicino hanno una importante funzione, ci sono d’aiuto a razionalizzare cos’è successo. “Amici, parenti, persone care, possono diventare un punto di riferimento importante. Il loro punto di vista è utile affinché si crei una narrazione dell’accaduto e si recuperi l’aspetto del pensiero per uscire dal tunnel e trovare delle soluzioni”, ha aggiunto il dottor Saita. “Chiedere un punto di vista ad amici e parenti, non chiudersi in se stessi congelando le emozioni, fermando le energie, ci allontanano dalla strada della depressione. Se non riusciamo a scrivere chiediamo il parere ad un amico.”

La perdita del lavoro, il trauma più frequente

La perdita del lavoro oggigiorno è molto diffusa, può accadere nella vita di giovani o adulti, padri di famiglia. “Nessuno è immune da un trauma, la perdita del lavoro è una delle problematiche più frequenti, del nostro tempo. Quando perdiamo il lavoro perdiamo identità. Il mondo del lavoro è parte dell’identità delle persone e quando usciamo da certi contesti ci si sente come mutilati. Per questo, molte persone arrivano ad atti estremi. Si ha la sensazione di aver perso la vita.”

 

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