Allergie primaverili? Stanno arrivando e per alcuni soggetti predisposti fanno più paura della prova costume. Se siete tra chi soffre l’arrivo della bella stagione non per il caldo ma per le conseguenze allergeniche del cambiamento metereologico, potrebbe tornarvi utile una rapida ma efficace guida su come fare muro di fronte al problema. Quando la natura, una volta l’anno, esplode, non tutti ridono. Non lo fanno quelli che subiscono reazioni allergiche da parte del loro corpo, che erroneamente interpreta come nocivi i pollini diffusi nell’aria, portando a dei sintomi che possono diventare anche molto pressanti da gestire. Che fare? Come muoversi? Sicuramente l’aiuto di un esperto giova ma leggere quanto scriviamo noi male non vi farà. Buon lettura.
In cosa consistono le allergie primaverili? In una reazione errata del nostro corpo alla natura. Una reazione che può avere diverse intensità di colore. Si passa, infatti, dai più sintomi più leggeri, che di solito interessano mucose (rinite), cute (eczemi) e occhi (arrossamento e lacrimazione), a quelli più pesanti con ingenti conseguenze per l’apparato respiratorio (asma).
All’origine di tutto cosa c’è? Il polline contro cui bisognerebbe solo rimanere chiusi in casa con le finestre sbarrate. Siccome, invece, il mondo è frenetico e va avanti, vi tocca inventarvi dei compromessi. Uno dei più “praticati” è evitare parchi e luoghi con molta vegetazione. Con buona pace dei vostri figli (se li avete) non sarete voi a giocare al parchetto in questa stagione. Tranquilli. Avrete tutta l’estate per farvi perdonare.
Come si cura? Dicevamo del rimedio estremo (e impraticabile) ma esistono delle cure mediche. Si tratta di assumere antistaminici. che sono medicine che lavorano chimicamente per inibire l’azione dell’istamina, responsabile delle manifestazioni allergiche. Su questo passaggio, però, è doveroso essere chiari. Non si tratta di veri e propri rimedi ma di una precisa azione di prevenzione. Per dirla in gergo… se siete già “ingauiati”, fanno poco.
Un’altra azione efficace per contrastare gli effetti delle allergie stagionali è la consapevolezza. Cioè? Cioè molti non sanno se soffrono o no di questo disturbo. La domanda, quindi, sorge spontanea: come capire se si è allergici al polline e a quale ceppo (ci sono le graminacee, gli alberi oleacei, le betullacee, le salicacee, le plantacee, le agacee o le piante erbacee)? Aguzzate l’ingegno e il consequenziale spirito di osservazione. Cercate di notare se ad inizio stagione iniziate a soffrire di:
- raffreddori;
- rinite;
- prurito a naso;
- prurito agli occhi;
- eruzioni cutanee.
Attenzione in questa fase introspettiva perché i sintomi non si presentano necessariamente tutti insieme e sono ben diversi di persona in persona. Avete un sospetto in merito? Fate subito un test per appurare o meno la reazione allergica. Ce ne sono molti, tanti poco invasivi e rapidi, come, ad esempio, il prick test o diversi approfondimenti che si possono estrapolare dalle analisi del sangue.
Allergia al polline
Dire allergie primaverili è forse poco preciso. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di una forte e persistente allergia al polline. Le persone, ad essere ancor più specifici, reagiscono a uno o più tipi di polline, con maggiore frequenza alle graminacee di cui parliamo dopo. A cosa servono i pollini in natura? Fanno tanto perché hanno la funzione di fecondare le piante. Gli esperti distinguono tra impollinazione entomofila (a opera di insetti) e anemofila (affidata al vento). Questa seconda è il vostro nemico perché è la ragione delle allergie.
Cause e fattori scatenanti
L’allergia ai pollini (detta anche raffreddore da fieno) è una risposta del vostro organismo al contatto con uno o più tipi di polline. Questo genere di risposta viene trasmessa geneticamente. Cosa avviene? L’inalazione o il contatto diretto con i pollini presenti nell’aria causano rigonfiamento della congiuntiva e della mucosa nasale. Tecnicamente l’instamina liberata dai mastociti genera prurito. Il gonfiore aumenta e le mucose si infiammano ancor più se vi grattate o comunque vi toccate.
Sintomi
I più evidenti? Comuni raffiche di starnuti, naso che cola (che in gergo medico si chiama “rinite”) o congestionato, occhi arrossati che lacrimano, prurito al palato, al naso e alle orecchie. Una delle conseguenze più spiacevoli è che il muco accumulato nei seni paranasali può generare dolori mandibolari e mal di testa. Da una pollinosi non sufficientemente trattata può svilupparsi un’asma allergica.
Diagnosi e diagnosi differenziale
La diagnosi va fatta con anamnesi completa e con test cutanei ed ematici. Non è facile questa fase per i medici perché le allergie agli acari della polvere o alle muffe possono provocare sintomi simili. Le differenze sono principalmente da ascrivere al luogo e al momento in cui i disturbi si manifestano. Occhi aperti, dunque.
Terapia
Ci sono, per alleviare le vostre pene, questi rimedi medici:
- diversi farmaci sotto forma di spray nasali;
- colliri;
- pastiglie;
- gocce.
Tra i principali gruppi di principi attivi coinvolti figurano:
- gli antistaminici;
- i corticosteroidi;
- gli antagonisti dei leucotrieni;
- gli stabilizzatori dei mastociti.
Consigli
Se siete nel pieno della malattia, ecco una lista di consigli per ridurre i disturbi:
- Durante la stagione dei pollini, arieggiate solo brevemente;
- Montate un filtro antipolline in auto e sottoporlo regolarmente a manutenzione;
- Lavate i capelli prima di coricarvi;
- Non stendete la biancheria all’aperto;
- In caso di elevata concentrazione di pollini nell’aria (tempo bello e ventoso), soffermatevi solo brevemente all’aperto indossando sempre gli occhiali da sole;
- Qualsiasi tipo di sport indoor è adatto;
- Nella maggior parte dei casi, il trattamento farmacologico consente di stare senza problemi anche all’aperto;
- Prendete gli antistaminici circa un’ora prima delle attività sportive;
- Prima di grandi sforzi fisici, consumate solo cibi e bevande «sicuri», poiché in situazione di stress le reazioni allergiche sono più rapide;
- Chi soffre di reazioni crociate con gli alimenti dovrebbe rinunciare al consumo di frutta e noci prima dello sport.
Allergia alle graminacee
Secondo la terminologia ufficiale medica, la definizione di allergia alle graminacee dice che si tratta di “un’allergia indotta dai pollini delle graminacee che è caratterizzata dalla comparsa di sintomi simili a quelli di un comune raffreddore, come attacchi di starnuti, arrossamento e prurito agli occhi, abbondante secrezione nasale e difficoltà a respirare”.
Premesso che le graminacee sono un particolare tipo di polline, ha senso contrastare l’effetto negativo sul corpo con una corretta alimentazione per ridurre le allergie. I principali alimenti da evitare sono:
- quelli a base di cereali, appartenenti alla stessa famiglia delle graminacee, come avena, farro, frumento, kamut, mais, riso, orso esegale;
- tutti i cibi preparati con queste farine, dal pane ai biscotti;
- gli alcolici e i super alcolici;
- latticini e derivati;
- fritti;
- insaccati;
- bietole e pomodori;
- frutta come meloni, agrumi, pesche, prugne, anguria, kiwi, ciliegie d albicocche;
- frutta seccacome mandorle e arachidi.
I rimedi naturali all’allergia da graminacee? I più utilizzati sono:
- l’eufrasia, se si soffre di congiuntivite allergica;
- l’allium cepa, in caso di naso chiuso, starnuti, secrezione nasale e lacrimazione;
- l’arsenicum album contro secrezioni nasali più liquide e asma;
- il ribes nigrum, sotto forma di tintura madre;
- l’echinacea, in grado di combattere i sintomi delle allergie alle graminacee.
Adesso, con questa guida in mano, le allergie primaverili non vi possono più preoccupare. La primavera non si può evitare, e forse è un bene perché porta con sé colori unici e belli da godere, e, come abbiamo spiegato, la reazione del vostro corpo non si può azzerare ma ora avrete in mano il volante di questa macchina speciale che è il corpo umano.