Adozione internazionale: “Anche le donne singole possono educare, non vedo controindicazioni”, ha affermato Antonio Minopoli, psicologo, a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus.
Donne single: vantaggi e svantaggi dell’educazione monoparentale
“Lo svantaggio è dato dalla mancanza di una funzione paterna. Laddove c’è soltanto una figura di riferimento femminile, come zie, nonne, e un’assenza spiccata della figura paterna, c’è possibilità di una mancanza di assertività. Non può essere una generalizzazione, va contestualizzata a seconda dei casi”, ha aggiunto il dottor Minopoli.
Adozione internazionale per donne single: cosa dice la legge?
“Il nostro legislatore ha previsto l’adozione nei casi speciali. La legge è stringente, tassativa, e in alcuni commi prevede l’adozione anche per i single, a certe condizioni. L’adottante può gestire il patrimonio nell’interesse del minore e può ereditare dall’adottante, non il contrario”, ha osservato Gerardo Soricelli, docente di Diritto Amministrativo II, della Facoltà di Giurisprudenza, dell’Università Niccolò Cusano.
Adozioni speciali: la revoca
“La specialità dell’adozione internazionale, da parte dei single, è data dalla possibilità di revoca dell’adozione. Nei casi in cui l’adottante ha violato doveri precisi nei confronti dell’adottato: mancanza di cure o istruzione. Viceversa, la possibilità dell’adottato di essersi reso autore di reati nei confronti dell’adottante”, ha aggiunto Soricelli.
Felici di essere single, tristi nel vivere la solitudine
“Pensiamo di essere sempre più in compagnia per effetto dei social e delle tante amicizie reali, ma di fatto viviamo una condizione di grande solitudine. Guardiamoci attorno, per strada, interagiamo col telefono, come fosse una terza mano. Il problema della solitudine è un male perché ci sentiamo abbandonati. Viviamo, dunque, una condizione di solitudine in maniera inconscia, i social sono soltanto un palliativo. Il problema è la deriva della solitudine data da una condizione di egoismo esagerata. Nei rapporti di coppia è sempre più complicato condividere, non si vogliono cambiare gli spazi personali”, ha precisato il direttore di Link Lab, Nicola Ferrigni.