Tania Cagnotto si confida ai microfoni di Radio Cusano Campus. L’ex campionessa di tuffi, plurimedagliata nelle competizioni sportive più importanti, a “Sport Academy” parla del ruolo di mamma, della sua piccola Maya, della carriera e del futuro. Tania  Cagnotto non ha chiuso definitivamente le porte alle gare. Tutto dipende dalla compagna di avventure sportive e amiche Francesca Dallapé.

Tania, com’è la vita da mamma?

Diversa rispetto a quella che facevo prima ma bella. Per il momento va tutto bene. E’ comunque un bel cambiamento. Maya ha un mese e mezzo e mi fa ancora impressione dire “mamma”, mi devo abituare. Ogni tanto la guardo e dico: “E’ mia figlia?”. E’ bello, mi diverto, cerco di essere una mamma tranquilla, non ansiosa e provo a non annullarmi e fare le cose che piacciono anche a me. Ovviamente comanda lei.

E’ come te la immaginavi?

Abbastanza, anche se mi accorgo di fare le cose istintivamente. E pensare che non immaginavo di potermi occupare 24 ore su 24 di un esserino così piccolo. Invece tutto mi viene naturale.

Ti scambi consigli con Francesca Dallapè? Anche lei è mamma di una bambina poco più grande di Maya

Francesca l’ho sentita tanto prima del parto perché mi immedesimavo in lei visto che siamo simili fisicamente. Infatti tutte e due abbiamo partorito in acqua in due ore e mezza.

Quando si è formata la coppia Cagnotto/Dallapé?

Tanti anni fa. Ci conosciamo dall’età di sei-sette anni, abbiamo condiviso tutto. Francesca vorrebbe che condividessimo ancora dei momenti sportivi. Per il momento ho messo da parte il trampolino, è difficile concentrarmi su altro. Francesca mi dice sempre che prima o poi la piscina mi mancherà. Sicuramente ricomincerò ad allenarmi per rimanere in forma, poi si vedrà.

Quindi non è un “no” categorico? C’è la possibilità di rivedere Tania Cagnotto sul trampolino?

Dipende da quanto mi martella la mia amica. E’ partita in quarto, sogna di partecipare alle Olimpiadi da mamme e mi ha detto che non molla finché non pronuncio un “no” deciso e irrevocabile.

Che nonno è tuo padre  Giorgio Cagnotto, anche lui ex campione di tuffi, che ti ha allenata fin da piccola?

Si diverte da morire. Non vuole far vedere che è impazzito per Maya, dice che è impegnato e poi ogni occasione è buona per stare con lei. Se la spupazza e ride con lei.

E tuo marito, Stefano Parolin?  Maya ha stregato anche lui?

Non avrei mai pensato che si sciogliesse così, di Maya è innamorato. Quando ero incinta  si dimenticava a volte che lo fossi, gli uomini forse ci arrivano dopo. Poi è cambiato, ha cominciato a cucinare, a sistemare, ad aiutare in casa. Una cosa incredibile per lui che non ha mai preso l’aspirapolvere in mano. E’ un bravo papà.

Qual è il successo sportivo che non ti dimenticherai mai? C’è una medaglia alla quale sei particolarmente legata?

Ce ne sono due. Il Mondiale del 2015 che ho vinto battendo le cinesi e le medaglie conquistate alle Olimpiadi di Rio 2016. Nel sincro quella medaglia d’argento è stata ancora più apprezzata perché è stata sofferta.

Tania Cagnotto, cosa ti piacerebbe fare in futuro?

Sicuramente restare nell’ambito sportivo, trasmettere quello che ho imparato negli anni ai più giovani. Vorrei dare una mano ai tuffi perché è uno sport ancora poco conosciuto e povero. Mi piacerebbe dare un contributo.

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