Donne al volante responsabilità costante, altroché. E’ intervenuto anche Massimo De Donato, esperto di trasporti a #genitorisidiventa, sulla sicurezza stradale e sulle competenze delle donne alla guida, con Renzo Francabandera, direttore di Paneacquaculture e Marco Omizzolo, di Eurispes. Gli esiti sono positivi: il contributo al mondo del lavoro e della cultura è il motore dell’economia e della bellezza. Le donne, le mamme, sono il sale, il sole, della vita. 

Sicurezza stradale, Massimo De Donato

“Spesso sono vittime di violenze e soprusi a bordo. Questo è un collegamento possibile con lo sciopero di oggi, non ne vedo altri. Le statistiche Istat, tuttavia, in tema di sicurezza stradale e donne, dicono che le donne sono coinvolte solo in un quarto degli incidenti, nel 73,4% dei casi la colpa è dei maschietti. Sfatiamo così il mito della donna al volante. Negli ultimi 35 anni la percentuale di donne rimaste ferite in incidenti è aumentata di circa il 36%, mentre assistiamo nello stesso periodo ad una diminuzione degli uomini del 4%”, ha affermato il giornalista De Donato.

Renzo Francabandera, direttore di Paneacquaculture

Negli ambienti culturali e ai vertici di strutture museali aumentate, e scelte tra le giovani. “Il quadro degli ultimi anni è migliorato, soprattutto sotto la guida del Ministro Franceschini. La riforma del 2015 aveva sancito una parità di merito, come di fatto la nomina di dieci donne su 20 a dirigere alcune strutture. Basti pensare alla direttrice del Museo di Taranto, ha solo 39 anni, cosi anche Ilaria Bonaccorsa, a Genova, presso il museo d’arte contemporanea Villa Croce, ha 43 anni. Entrambe sono autonome nel prendere decisioni”, ha affermato Francabandera.

Le istantanee Eurispes

Anche l’Eurispes ha voluto raccontare le donne attraverso quattro istantanee. “Emerge una grande propensione ad essere il motore dell’economia della società. Sono molto più avanti rispetto agli uomini, capaci di trainare il Paese ma nel contempo ancora con un piede  nel mondo della violenza, causata da comportamenti reiterati nel tempo. A tutto questo si aggiunge una maggiore cura di se stesse e per se stesse”, ha sottolineato il prof. Marzo Ominzolo, de La Sapienza.

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