Ossessione smartphone: quante volte al giorno guardate il cellulare e perché? E’ un vizio che riguarda tutti, adulti e bambini, conseguenza di uno stato emotivo compromesso e causa di distrazione e perdita di relazioni. Ne abbiamo parlato a #genitorisidiventa con Rosaria Uglietti, psicologa e blogger unamammapsicologa.com che ha affermato: “La correlazione tra l’ansia e il guardare il telefono è molto stretta. Più siamo ansiosi più frequentemente consulteremo lo smartphone.”

I disturbi d’ansia, più diffusi di quanto si possa immaginare

Se è vero che guardiamo il telefono con insistenza è anche vero che succede perché siamo ansiosi. “Una volta era la cabina telefonica che ci attraeva. In ogni caso si tratta di un disturbo d’ansia molto più diffuso di quanto si possa pensare. Vogliono farci credere che sia una trappola, ma non è così. Se ne può uscire senza problemi”, ha aggiunto Uglietti. 

Cosa nascondono le dipendenze?

Ossessione smartphone: anche questa, come molte altre è una dipendenza. Dipendere significa essere insicuri, essere sprovvisti di “autostima, una persona che ha una relazione soddisfacente con gli altri non ha necessità di guardare continuamente il telefono e controllare se sono arrivati messaggi. Oggi si parla anche di dipendenza da WhatsApp, che non fa altro che rivelare mancanza di autostima.”

“Occupiamoci delle relazioni”

“Dobbiamo imparare a separare le cose e occuparci delle relazioni, dobbiamo cercare di curare l’ansia. E’ tutta una scusante e non ce ne vogliamo rendere conto. E’ più facile vivere l’ansia, non uscire dal tunnel in cui ci troviamo, è una strategia per evitare di lavorare su noi stessi, perché è difficile. Fare un lavoro sulla nostra persona può anche significare scoprire cose che non ci piacciono. L’ansia è data dalla mancanza di accettazione della nostra condizione, questa ci spinge a tenere tutto sotto controllo. Una volta erano altri oggetti, oggi è la rete. Per uscire dal tunnel dovremmo cambiare il modo di vedere le relazioni.”

 

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