Elezioni 2018, la chiave di lettura del Marchese Fulvio Abbate su Radio Cusano Campus nel corso del format ECG, con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. 

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IL MARCHESE FULVIO ABBATE: DISFATTA DEL RENZISMO

“Il renzismo è stato una nutria di carta. Tanta baldanza, tanta arroganza e una incapacità politica assoluta. I limiti della nutria di carta renziana sono evidenti. Il Movimento Cinque Stelle è tutto il contrario di tutto. E’ una creatura artificiale, c’è opacità assoluta sul suo finanziamento interno, è la cassa della Casaleggio Associati. Ricorda Orwell e i suoi romanzi di futurologia politica. Renzi ha fatto una operazione di pulizia etnico-politica dentro al suo partito, ha voluto decimare qualsiasi presenza che volesse rimandare al pregresso di quel partito. Su queste elezioni ha pesato la questione dell’immigrazione. Il capolavoro delle classe dominanti è far credere ai poveri che la responsabilità della propria miseria è di chi è ancora più povero.”

PAURA DEGLI STRANIERI E VOGLIA DI REDDITO DI CITTADINANZA

“Al Sud hanno vinto i grillini perché il sud ha una natura clientelare, si guarda il cielo in attesa dell’ennesimo finanziamento a pioggia. Quindi ha influito l’idea del reddito di cittadinanza. C’è stato un voto di protesta e di rifiuto di un ceto politico che per quanto riguarda la sinistra è riuscito a mostrarsi stando profondamente sul cazzo, dando una sensazione di enorme antipatia. Liberi e Uguali? E’ stato un fallimento assoluto, è stato una somma di interessi particolari legati alla prosecuzione di alcune carriere politiche. La carriera di D’Alema, la carriera di Bersani, poi c’era la Boldrini, uno zampirone politico. Sono stati percepiti come una ditta individuale che desiderava proseguire e far continuare sé stessa”.

IL FUTURO DEL PARTITO DEMOCRATICO

Farò le barricate contro il ritorno di Veltroni, che è uno dei corresponsabili della fine della sinistra. Veltroni ha lasciato Roma nella merda, ha distrutto un giornale che era una delle risorse del pensiero della sinistra, ossia l’Unità, ha decimato il Partito Democratico e adesso dopo aver detto che avrebbe mollato l’attività politica ha la protervia di tornare? Se oggi siamo tutti più stupidi lo dobbiamo a Veltroni e all’idea che il pensiero politico dovesse rispettare le canzoni di Jovanotti. Il Pd dovrebbe ripartire da Letta. E’ il meno peggio”