Docenti Università, nuovo sciopero. Il mondo dell’università torna a ribollire sin dalle sue viscere. I professori, impegnati da molti mesi a combattere la loro personalissima battaglia fatta di istanze e rivendicazioni stipendiali, dopo la beffa di una legge di bilancio che ha sostanzialmente ignorato ogni tipo di richiesta avanzata dal Movimento per la Dignità della Docenza Universitaria, si trovano a rilanciare la loro azione annunciando lo sciopero che si consumerà durante la sessione estiva degli esami universitari, decretandone sostanzialmente il boicottaggio.

Il modus operandi ricalcherà ciò che fu messo in campo lo scorso autunno: esami saltati nella finestra temporale che andrà da Giugno alla fine di Luglio. In quella circostanza i professori mostrarono la loro volontà di non ostacolare né danneggiare le carriere degli studenti universitari e si dispose il recupero sistematico della sessione saltata attraverso la scelta di una nuova data a circa una settimana da quella cancellata causa sciopero. Ad oggi la posizione degli aderenti al Movimento sembra essere più intransigente, anche alla luce della quasi totale assenza di risultati raggiunti con la precedente sollevazione. “Dobbiamo creare un disservizio reale, ci dispiace per gli studenti ma per essere veramente ascoltati dobbiamo boicottare realmente la sessione estiva”. Questa sembra essere la posizione allo stato attuale dei fatti, con la popolazione studentesca allarmata e, a sua volta, sul piede di guerra. “Fermatevi, non potete scioperare sulla nostra pelle”, il grido degli universitari rappresentati per la grande maggioranza da Udu e Link – Coordinamento Universitario.

Radio Cusano Campus ha contattato Elisa Marchetti, coordinatrice nazionale di Udu, per capire le ragioni che animano la contrarietà degli studenti rispetto a questo sciopero.

“Noi di Udu abbiamo criticato aspramente anche l’edizione autunnale di questo sciopero, anche al netto della volontà, in quella circostanza, di non danneggiare le carriere degli studenti. Annunciare oggi la prosecuzione della sollevazione anche per la sessione estiva è assolutamente strumentale e privo di senso, almeno al fine di raggiungere gli obiettivi che il Movimento per la Dignità della Docenza si prefigge di ottenere. Siamo in campagna elettorale, non c’è un Governo in carica, con chi pensano di confrontarsi i docenti universitari? A chi presenteranno le loro istanze? E chi se ne farà carico? In questo sciopero è tutto sbagliato: la tempistica, le modalità e pure gli obiettivi: ripeto, nel giro di questi mesi nessuno potrà risolvere la questione, perché farlo ora? L’unica cosa che riusciranno a fare è danneggiare gli studenti, perché la sessione estiva è cruciale per molti aspetti, da quelli più strettamente didattici a quelli riconducibili all’ottenimento di borse di studio”.

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