Milena Gabanelli è intervenuta questa mattina su Radio Cusano Campus. Ecco le considerazioni della popolare giornalista al telefono con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. 

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MILENA GABANELLI E LE PROPOSTE DEI PARTITI CONTRO LA POVERTA’

“Tutti sono consapevoli del problema e ogni partito l’ha messo tra i temi della campagna elettorale. Chi proponendo il reddito di inclusione, chi il reddito di povertà, chi il reddito di cittadinanza. La proposta più strutturata è quella del reddito di cittadinanza, è quella che richiede una copertura maggiore e si rifa a dei parametri europei, non campati per aria. Detto ciò, la copertura dove la trovi? E’ giusto tagliare qui e lì perché gli sprechi non mancano, però non riesci a tagliare dall’oggi al domani”.

MANCA UN PIANO COMPLESSIVO

“Devi mettere in moto un meccanismo che aiuta quelli che al momento non hanno lavoro ma che allo stesso tempo crea lavoro. Un meccanismo che ti permetta di incassare dei soldi per aiutare chi non ce li ha. Si può fare con il contrasto all’evasione fiscale. Un piano complessivo non ce l’ha nessun Governo. E qualunque misura alla fine rischia di aumentare il debito, anche se le misure contro la povertà vanno fatte, sono urgenti, riguardano 4 milioni di individui”.

L’APPELLO A CHI NON VUOLE ANDARE A VOTARE

“La considerazione è questa. Premesso che bisogna andare a votare perché è un dovere e se si viene meno al senso del dovere con quello che è stato fatto per avere dei diritti, siamo un po’ cialtroni. Il non andare a votare produce solo un risultato sociologico, produce solo discussioni da talk sugli italiani disaffezionati alla politica. Se uno non va a votare perché non si sente rappresentato lo deve dire. Va al seggio, si registra e vota scheda bianca. Così non potrà più essere catalogato tra quelli che se ne fregano o si disinteressano della politica. Un’alta percentuale di schede bianche potrebbe innescare quantomeno una pressione che in qualcosa sfocerà. Magari ai patiti fa venire un po’ paura. Magari li costringerà a fare qualcosa di meglio. Stare a casa non ti dà nemmeno il diritto di lamentarti”.

LA PREVISIONE PER IL DOPO-ELEZIONI

“Cosa mi aspetto che accada dal 5 marzo? La grande ammucchiata…”