Babe Ruth il più grande giocatore di Baseball di ogni tempo
3 vittorie nelle World Series con Boston, che senza di lui
tornò a vincere dopo 86 anni. Fece grande gli Yankees
La storia di oggi ci porta nel Baseball il Diamante, detto all’italiana, e al più grande precursore del professionista statunitense con la Major League, il torneo più seguito del pianeta. Parliamo di George Herman Ruth. Il più grande e duraturo campione che l’America abbia ammirato su un campo di Baseball.
Nato a Baltimora il 6 febbraio 1895 ha iniziato nel ruolo di lanciatore mancino, categoria di grandi e raffinati atleti, nei Boston Red Sox: più avanti avrebbe confermato i suoi successi anche da esterno, una volta approdato agli Yankees, la squadra della Grande Mela.
Sono stati per tantissimi anni diversi record come giocatore individuale, realizzati nelle due franchigie della East Coast. A cominciare dai fuoricampo, ben 714, per passare alle basi conquistate, ben 2062, o i punti homerun, battuti a casa, 2213.
Per quanto fatto da atleta la sua fama è stata tramandata dai bisnonni e dai nonni ai padri e ai figli oggi contemporanei genitori, al punto da essere valutato come il più grande giocatore di baseball di tutti i tempi. Oltre a essere tra i primi 5 ad aver inaugurato, per l’ammirazione ricevuta, la Baseball Hall of Fame nel 1936.
Da bambino, a soli 7 anni, era intrattabile, Babe Ruth, perché disobbediva a casa, studiava con poca voglia, masticava tabacco e iniziò troppo presto il rapporto con le bevande alcoliche: al punto che la famiglia, dopo aver tentato di raddrizzarlo a ceffoni, lo mandò da un padre gesuita che gli cambiò la vita. Sia per l’educazione che per l’insegnamento del Baseball, con ore e ore passate a esercitare il giovane discolo sui particolari, su quei dettagli che lo avrebbero consacrato nello Sport. Lui cresce nella scuola dei frati St. Mary’s Industrial e Padre Mathias lo inserì, per la grinta mostrata, come ricevitore della prima squadra.
Ma George Herman era ancora indisciplinato e litigava, lui che era ricevitore, con il lanciatore. Il sacerdote, per punizione, lo invertì col compagno di squadra: Ruth divenne lanciatore. Fu la sua fortuna perché in quel ruolo gli avversari vennero tutti eliminati. E Padre Mathias segnalò il ragazzo al proprietario dei Baltimore Orioles, tale Jack Dunn. Per tutti questo giovanotto, un fenomeno, divenne il Dunn’s Baby, il Bambino di Dunn. Che bravo era bravo, ma anche puerile, nei suoi atteggiamenti. Nella prima partita gli Orioles superano per 6-0 i Buffalo Bisons. Era nata una leggenda.
Nella parima parte della stagione quella squadra era la migliore squadra della Lega, ma il club non poteva permettersi ulteriori esborsi e vendette i migliori, Ruth e altri due compagni di avventura, per una cifra che sfiorò i 35.000 dollari. Tanto pagò per i tre ragazzi talentuosi Joseph Lannin, proprietario dei Boston Red Sox.
Babe Ruth si impone dopo soli due anni come uno dei migliori lanciatori con mano sinistra della Major League. In pochi anni conquista tre volte le World Series con Boston. In tre campionati conquistati è stato decisivo in ben 23 partite.
Nel 1919 batté il record stagionale di fuoricampo, tra il visibilio del tifo bostoniano.
Quando il presidente dei Red Sox cede Babe Ruth il pubblico è infuriato, con Harry Frazee: la società sarebbe stata senza vincere più il titolo per quasi un secolo, 86 anni! Una follia, dar via il giocatore più bravo utilizzabile in almeno due ruoli, sul diamante.
Nei film legati al Baseball quel divorzio passò alla storia e nell’immaginario collettivo come “La Maledizione del Bambino”. Un termine usato da un giornalista a stelle e strisce dagli Anni Novanta in poi, fino al 2004, quando i Boston Red Sox superarono i Saint Louis Cardinals rivincendo il titolo dopo quasi 9 decenni.
Babe Ruth con New York visse un matrimonio sportivo di 15 anni: neanche a dirlo, gli Yankees vanno a dama per ben 4 campionati, con vittorie che trasformano la tradizione newyorkese sul diamante per sempre.
Nel 1927 Babe Ruth batte 60 fuoricampo, un record a lungo imbattuto.
Si ritira nel 1935 a 40 anni, uno dei più longevi e amati campioni di una disciplina che infuoca molte grandi città degli Stati Uniti.
L’ultimo anno lo trascorre con i Boston Braves ma è il canto del cigno, di un grandissimo talento naturale. Fosse stato più attento nella gestione di sé fuori dal campo sarebbe arrivato, senza problemi, ai 50 anni ancora con una muta da gioco addosso.
Esternamente al diamante, era un gran bevitore di birra e protagonista di eccessi nel rapporto con le donne. Fermo restando che ha fatto, e tanto, del bene, per esempio, andando a trovare i bambini degli orfanotrofi e negli ospedali, tanto buono era il suo animo e profonda la sua sensibilità.
Il destino non gli ha ricambiato quella spiccata umanità che aveva nei pensieri, nel cuore. Dopo aver intuito la forza dei mezzi di comunicazione, crescenti, dagli Anni Venti alla Seconda Guerra Mondiale, in pubblico incoraggiò l’interventismo militare nel mondo degli Stati Uniti.
Ma nel 1946 si ammala di cancro, che in due anni se lo porta via, molto giovane, il 16 agosto 1948, a New York. Ruth aveva soltanto 53 anni.
Babe Ruth ha vinto per 7 volte le World Series, nel 1915, nel ’16 e nel ’18 coi Boston Red Sox, nel 1923, nel 27 nel 28 e nel 32 con i New York Yankees.
E’ stato il miglior giocatore della Lega nel 1923, al primo titolo newyorkese, due volte migliore nella Partita delle Stelle, nel ’33 e nel ’34. Miglior battitore nel 1924, miglior realizzatore di Fuoricampo ininterrottamente dal 1918 al 21, nel 23, nel 24 e per altre 6 volte dal 1926 al 1931. Per 6 stagioni miglior giocatore di Baseball per i punti battuti a casa, con il giro completo del diamante. Irripetibile, Babe Ruth.
I New York Yankees, precorrendo quanto sarebbe accaduto nel Basket, hanno ritirato la maglia numero 3, mai più utilizzata. George Herman Ruth è stato inserito nella All-Century Team, la Squadra del Secolo e nella Boston Red Sox Hall of Fame.