Djalma Santos uno dei più grandi terzini del Brasile e del Mondo
Due volte Campione iridato
Djalma Santos è stato uno dei più forti difensori nel calcio del Brasile e in quello mondiale.
Nato a Rio de Janeiro il 27 febbraio 1929, cresce nel Portoguesa de Desportes, e tra i suoi compagni di squadra c’era un certo Julinho, che avrebbe vinto, da attaccante, il primo scudetto della Fiorentina, nella sua breve permanenza triennale in Italia.
Djalma Santos è stato un grande interprete del ruolo di terzino, e quando è passato nel Palmeiras, squadra con una buona storia, nel futebòl carioca, ha vinto la Coppa Cruz nel 1955, il Trofeo O’Higgins nel ’59, la Coppa Atlantica nel ’60 e la Coppa Roca nel ’63.
Ma i suoi più grandi successi sarebbero arrivati in due delle sue quattro partecipazioni ai Campionati del Mondo. La prima volta in Nazionale a 25 anni, nel 1954, in Svizzera, dove il Brasile non ottenne nulla.
La seconda e la terza videro il Brazil conquistare due volte il mondo intero, e il terzino di fascia di quella squadra verde-oro era lui, Djalma Santos.
Nell’immaginario collettivo Djalma Santos, 1 metro e 73 per 73 chilogrammi, sarà sempre quello che annullò, con una perseverante azione in marcatura, la piccola ed efficace ala destra svedese Skoglund.
Tutto ciò accadde proprio in occasione della finalissima giocata in Svezia nel 1958 in cui i padroni di casa passarono in vantaggio per primi, con una rete di un lungagnone impiegato in mezzo al campo. Un certo Nils Liedholm: l’uomo che avrebbe cambiato i destini di Milan, scudetto della Stella nel 1979, e Roma, Campione d’Italia nel 1983.
Avrebbe giocato anche i Mondiali in Inghilterra nel 1966, vinti dai padroni di casa, e il fatto di averne disputati 4 è certamente un grande onore, nella sua stupenda carriera.
Con la squadra nazionale questo duttile difensore, che non disdegnava la partecipazione al gioco di spinta, ha giocato 110 volte con 3 reti segnate.
L’ultima volta in cui venne utilizzato con la Seleçao aveva quasi 40 anni, il 9 giugno 1968 a San Paolo del Brasile, quando i verde-oro superano per due reti a zero l’Uruguay.
Djalma Santos ha voluto giocare in Nazionale sempre con il numero 4 al punto che restava spaesato quando, in occasione dei Campionati del Mondo, la FIFA autorizzava una numerazione singolare agli atleti. Chi non ricorda il numero 8, di lì a poco, indossato dal portiere argentino Ubaldo Fillol? O il 22 di un altro grande anzi, fisicamente immenso, estremo difensore quale è stato l’olandese Jonglobed? O il tedesco Gerd Muller, numero 13, una casacca insolita, per un centravanti puro quale il bianco-nero della Germania dell’Ovest?
Per dimostrare chi è stato Djalma Santos, la federazione inglese di Calcio, in occasione della festa per il centenario, lo convoca in una partita Inghilterra-Resto del Mondo vinta 2-1 dai leoni britannici.
In quella partita, era il 1963, lui era l’unico brasiliano chiamato a Wembley: e in quella squadra hanno giocato campioni meravigliosi quali sono stati il portiere russo Lev Jascin, lo spagnolo Di Stefano, Kopa, il mozambicano poi divenuto portoghese Eusebio e l’ungherese Puskas.
Djalma Santos è scomparso il 23 luglio 2013 a 84 anni nella città di Uberaba.