Gordon Banks immensa saracinesca inglese

Campione del Mondo 1966: fermò un colpo

di testa di Pelé impossibile da parare!

 

E’ stato uno dei più grandi portieri della storia del Calcio, con Riccardo Zamora, Lev Jascin e Dino Zoff. E’ Gordon Banks, inglese di Sheffield, una delle più antiche città del football nel mondo. Dove nasce il 30 dicembre 1937. Nel 1955, a soli 18 anni, è del Chesterfield, e due anni dopo ne è il titolare inamovibile tra i pali.

Nella stagione 1958-59 arriva al Leicester City con la cui casacca gioca 293 partite, e arriva per due volte alla finale di Coppa d’Inghilterra, nel ’61 e nel ’63, senza vincerla. Conquista, di contro, nel 1964, la Coppa di Lega.

Nel 1967 sarebbe stato ceduto allo Stoke City, il club dei Potters, ma l’anno prima accade qualcosa che può cambiare la vita di uno sportivo. L’Inghilterra ospita i Campionati del Mondo e li vince nella discussa finale con la Germania Ovest, superata per 4 reti a 2. Lui è il portierone, insuperabile, dei Leoni Bianchi inglesi, formidabile numero 1, nei risultati e di fatto. E’, non a caso, eletto miglior portiere di quell’edizione, nella quale subisce solo tre gol in sei partite, uno dei quali su calcio di rigore. E in quel torneo Gordon Banks è imbattuto per 442 minuti ossia per quasi 5 gare. Tanta roba, no?!

Le soddisfazioni con la maglia dell’Inghilterra non erano cominciate né sarebbero finite lì. Dal 1965 al ’71 la nazionale di Sua Maestà ha vinto ben 5 volte il Torneo Interbritannico. E lui, il grande Banks, avrebbe rappresentato la corona di Campioni del Mondo anche in Messico, nel 1970.

Prima di giocare i secondi campionati del mondo disputa l’Europeo vinto a Roma dall’Italia nel 1968 e in Messico l’Inghilterra sarebbe uscita ai quarti.

0Il 7 giugno 1970 Banks fa una delle più belle parate di ogni tempo, scelta da tanti addetti ai lavori come la respinta impossibile. Avviene su un colpo di testa potente e preciso di un certo Pelé. Lui, il numero 1 inglese, ricaccia la palla con un balzo degno di una tigre, dalla sua porta, tra l’ammirazione e lo stupore dei presenti e dei tanti spettatori collegati in diretta televisiva.

Con quell’intervento Banks riscattò un gol che O’Rey gli aveva segnato, da quasi 40 metri, a foglia morta, a Wembley, da una distanza che fa vergognare i portieri capaci di prendere un gol da così lontano. Quel Brasile, il più forte di tutti i tempi, sarebbe andato avanti, eliminando l’Uruguay in semifinale, e superando, dopo 65 minuti di sano equilibrio, un’Italia in finale che ci era arrivata con un giorno in meno di riposo e i tempi supplementari del celeberrimo 4 a 3 rifilato alla Germania.

Gordon Banks disputa l’ultima gara in nazionale il 27 maggio del 1972, Inghilterra 1 Scozia 0. Erano passati 9 anni, dalla prima volta con la casacca della squadra britannica, da quel 6 aprile 1963 a Wembley quando vinse la Scozia per 2-1. Chiuse contro gli storici rivali, vincendo, in occasione della sua 73° apparizione.

Il 21 ottobre del 1972 Banks ha un brutto incidente stradale con una grave ferita all’occhio destro, che procura il termine della carriera a uno dei più forti numeri 1 visti sui campi di calcio di tutto il mondo. Tutto questo qualche mese dopo essere stato votato Calciatore dell’Anno dall’Associazione degli Scrittori britannici.

Pure con un solo occhio funzionante Gordon Banks volò negli Stati Uniti d’America per essere un vero e grande maestro nell’insegnamento, ai giovani calciatori, di come si possa diventare un grande portiere. Per quella che definivano, i commentatori dell’epoca, l’arte della parata. E lui non le faceva con i fronzoli ma con l’essenza del proprio dovere. Impedire agli altri di gridare gol. E quella, si sa, è una forma emozionante d’arte.