“Prevenire e curare: la neuro degenerazione nella sclerosi multipla attivando la mitofagia” questo il titolo del progetto vincitore della seconda edizione di “Roche per la ricerca” il concorso, giunto quest’anno alla sua terza edizione, che guarda a quella ricerca virtuosa ed indipendente. Otto i ricercatori premiati nella precedente edizione con una schiacciante maggioranza di quote rosa: sette donne ed un solo uomo.
Fra queste la Dott.ssa Flavie Strapazzon, ricercatrice Francese afferente all’Università di Roma Tor Vergata. Un raro caso di cervello in fuga “all’inverso”, dall’estero verso il nostro paese, nello specifico dalla Francia verso l’Italia e con una formazione di alto livello. Dopo la laurea e il dottorato in Francia, si trasferisce a Roma dove collabora a diversi progetti di ricerca. Dallo scorso anno dirige uno studio sulla mitofagia nelle malattie degenerative presso l’IRCCS Fondazione Santa Lucia.
È docente esterno presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. La Dott.ssa Strapazzon è intervenuta ai microfoni di “Genetica Oggi”, trasmissione condotta da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Dott.ssa Strapazzon lei è la vincitrice della seconda edizione del premio “Roche per la ricerca”, nato per sostenere la ricerca scientifica indipendente in Italia. Su cosa si concentra il suo studio?
Il progetto che proponiamo studierà la sclerosi multipla, una malattia autoimmune del sistema nervoso centrale. In particolare esiste un collegamento tra le persone affette da questa malattia e un accumulo di mitocondri danneggiati che, a loro volta, vanno a danneggiare i neuroni. Con questo progetto ci proponiamo di stimolare una via selettiva di degradazione dei mitocondri. Vogliamo stimolare la mitofagia per rallentare il danneggiamento neuronale presente in questi pazienti.
La vittoria ad un concorso del genere permette di avere accesso a dei fondi che possono velocizzare e rendere più efficiente il progetto stesso?
Assolutamente sì, questi finanziamenti sono un segno di innovazione della Roche, tale da creare una sinergia tra il pubblico e il privato. E’ sicuramente un passo fondamentale anche per l’Italia
Come mai ha scelto di venire a lavorare dalla Francia in Italia?
Ho scelto di venire in Italia per motivi scientifici. A Roma c’è infatti il laboratorio del Prof. Cecconi che ha appena pubblicato un lavoro di ottima qualità nel campo dell’autofagia. Il secondo punto è che ho origini italiane.
Si può fare ricerca nel nostro paese nonostante le tante difficoltà nel settore
Certamente, la vera difficoltà è trovare finanziamenti e a tal proposito mi ritengo molto fortunata. Il paese offre opportunità, ma rare. Vivo da dieci anni in uno stato di precarietà e sicuramente queste situazioni spingono le persone a lasciare il paese.
Alla luce di un tale risultato quali saranno i prossimi passi?
Il secondo grande obiettivo è capire perché le donne si ammalano di sclerosi multipla di più rispetto agli uomini. Sembra che le donne abbiano un “macchinario mitofagico” meno efficace rispetto all’altro sesso. Continueremo in questa direzione.