Allergie: come si manifestano? Quali sono le responsabilità dei genitori? Un bambino su due (40%), ha almeno tre reazioni allergiche all’anno per l’ingestione di cibi che non sarebbero dovuti finire nel piatto. Questi vengono incautamente scelti dai genitori, che non leggono le etichette e non si preoccupano di verificare se possono danneggiare, o meno, i figli. Ne abbiamo parlato a #genitorisidiventa su Radio Cusano Campus, con l’allergologa Lamia Dahdah dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
Allergie: come si manifestano?
“Le reazioni allergiche possono manifestarsi, nei bambini, in tanti modi: irritazioni cutanee, orticaria, prurito, malattie che coinvolgono anche l’apparato gastro intestinale, come vomito e diarrea. Le allergie coinvolgono, inoltre, l’apparato cardiovascolare o quello respiratorio: con tosse o raffreddore. Con queste ultime si parla di anafilassi, forme severe che mettono a rischio la vita del bambino”, ha affermato la dottoressa Dahdah.
Aumento dei ricoveri
Il rischio di incorrere in un’allergia è più frequente nei bambini o negli adulti? “Nei bambini, durante i primi anni di vita, le probabilità sono alte, ma questo non vuol dire che negli adulti non si verifichino episodi gravi con conseguenti ricoveri, anzi, sono in aumento in tutto il mondo”, ha aggiunto Lamia Dahdah.
Curarsi con una dieta mirata
“Propongo una dieta ad eliminazione mirata verso il reale problema, non ad eliminazione totale degli alimenti. Bisogna, inoltre, sfatare certi limiti: si pensa, ad esempio, che l’allergia all’uovo comporti anche l’esclusione della mela dalla dieta e non è vero. Chi è allergico all’uovo può mangiare tranquillamente le mele e tanti altri alimenti. Per questo ritengo che sia opportuno farsi aiutare sia da uno specialista che da una dieta mirata.”
Abbiamo voluto trattare l’argomento dopo aver saputo di un’indagine, coordinata da Julie Wang, che ci ha fatto sapere che, in America, almeno una coppia su quattro avrebbe dato ai figli alimenti a rischio.