Sofia Goggia, una grandissima stagione, culminata con l’Oro alle Olimpiadi Invernali 2018.

Della studentessa Unicusano, parla il grandissimo azzurro Gustav Thoeni, esempio di tante generazioni.

Tantissimi sportivi hanno fatto le ore piccole, questa notte, per seguire la gara di Discesa Libera alle Olimpiadi Invernali 2018. E quando è scesa Lindsey Vonn, in tantissimi hanno esultato, per quei 4, decisivi, fondamentali centesimi di secondo. Tale, è stata la differenza, tra l’atleta azzurra e la brava e insidiosa statunitense. Ne abbiamo parlato con uno degli uomini-simbolo dello Sport italiano, Gustav Thoeni, autore di imprese eccezionali, coi colori delle squadre nazionali.

Questa l’intervista in onda su Sport Academy, che va in onda tutti i giorni dalle 19 alle 20 su Radio Cusano Campus 89.1 FM, l’emittente dell’Università Niccolò Cusano. Della cui struttura accademica la stessa Sofia Goggia fa parte, nella facoltà di Scienze Politiche.

Sulla vittoria di Sofia Goggia quali sensazioni le hanno dato la vittoria, la sua prestazione, la costanza, di questa giovanissima atleta?

“Sono senza dubbio molto soddisfatto: mi ha fatto molto piacere che è riuscita perché viene da una bellissima stagione”.

Crede che riprendersi da un infortunio sia stato portatore di ulteriori motivazioni, per compiere un’impresa del genere?

 “Sicuramente si vede che come testa e come agonismo è molto preparata, molto fredda perché l’Olimpiade è sempre una cosa molto particolare. Non è facile, vincerne una”.

Sofia Goggia ha vinto per 4 centesimi, che sono nulla, nello Sci. Lei sicuramente ricorderà gare così, vissute nel suo periodo agonistico. La decisione che ha messo l’azzurra, soprattutto nell’impostazione della gara, dice che ha una gestione della Discesa davvero saggia.

“Ha dimostrato anche durante l’inverno, a Cortina e in altre discese tipo l’Austria, di essere in gamba, di avere le carte in regola per vincere una Olimpiade”.

La scuola italiana può diventare un’habituée per gli appuntamenti internazionali? O dobbiamo attendere sempre nella singolarità dei talenti?

“La nostra scuola è molto buona perché abbiamo tantissimi allenatori anche in giro per le altre squadre (nazionali), e portano dei risultati; la nostra scuola è sicuramente alla pari delle altre”.

Oggi stiamo qui a festeggiare una medaglia d’oro: c’è qualche altra possibilità, di inanellare ulteriori soddisfazione, in questa Olimpiade?

“C’è ancora la Combinata, poi lo Slalom: ci sono ancora delle gare, magari le gare veloci possono dare qualche spunto. Peccato i maschi lì sono arrivati quarti”.