Storie di vita. Storie di sport. Le une e le altre fuse, complementari. Segreti, curiosità, emozioni. I grandi protagonisti dello sport si raccontano, svelando, a volte, dettagli finora taciuti. Alla Sala Umberto di Roma il 26 febbraio va in scena un nuovo appuntamento con la rassegna “Sport tra epica ed etica”. Sul palco Jury Chechi, Bruno Conti e Giancarlo Fisichella. Marco Mazzocchi presenta l’evento. Il vice direttore di Rai Sport ha parlato della rassegna ai microfoni di Radio Cusano Campus, nella trasmissione “Sport Academy”.
Quella del 26 febbraio è la tappa numero?
E’ la quarta tappa. Sono molto contento delle tre che sono andate in scena. Facendo un gioco di parole le chiamo le “star tap”, perché abbiamo avuto dei personaggi di altissimo livello. delle stelle che si sono rivelate ancora più brillanti. Sono emerse bellissime storie di sport e non solo, momenti divertenti, alcuni molto intensi, altri commoventi. Questa esperienza, cominciata con il teatro Brancaccio di Roma, in collaborazione con Rai Sport, mi sta dando tanto, in fatto di esperienza professionale ma soprattutto in fatto di arricchimento personale.
Cosa ti piace di più di “Sport tra epica ed etica”?
La bella interazione che c’è tra gli sportivi sul palco. I protagonisti dell’ultima tappa sono stati Paolo Di Canio e Simone Moro, due realtà completamente diversi, il calcio e l’alpinismo estremo. Mi ha fatto un grande piacere vedere come l’uno si interessasse al mondo dell’altro, come Di Canio si fosse preparato su Simone Moro, senza arrivare con l’altezzosità e la spocchia del calciatore. Ci sono stati dei momenti davvero di grande intensità. Che “Sport tra epica ed etica” si svolga a teatro, senza telecamere, in un’atmosfera confidenziale, amichevole, fa sì che gli sportivi si aprano di più di quanto non facciano in altre circostanze.
Qual è l’obiettivo di “Sport tra epica ed etica”
L’obiettivo che vorrei raggiungere, e ci stiamo riuscendo, è trasmettere i valori che certi sport e certi sportivi possono divulgare. Lo sport vuol dire superare i propri limiti nel rispetto delle regole, ed è quello che ci stanno raccontando i protagonisti. Si possono superare i propri limiti, si può perdere e accettare la sconfitta. Credo davvero che lo sport in questo senso sia la metafora della vita che negli ultimi anni si è poco compresa. Lo sport tramite questo tipo di incontri può fare qualcosa.