John Charles il Gigante Buono
che compose il primo attacco moderno della Juventus
William John Charles è stato uno dei più popolari centravanti del calcio inglese e di quello italiano. Nato a Swansea, Galles, il 27 dicembre del 1931, ha composto nel reparto offensivo della Juventus, un terzetto di attaccanti meraviglioso, il primo del Dopoguerra per la Signora del calcio italiano e di quello europeo.
Con lui, davanti, infatti, giocavano Giampiero Boniperti, che sarebbe diventato il presidente bianconero, negli anni seguenti, e Omar Sivori, tra i primi “oriundi”; quei giocatori che, nati in terra straniera, avrebbero accettato di rappresentare in campo la nazionale italiana.
John Charles cominciò la sua avventura nel settore giovanile del Leeds, a 17 anni, poi fu inserito, in pianta stabile, in prima squadra. E in otto anni ha segnato 150 gol con un record clamoroso, nella stagione sportiva 1953-54, quando ne ha messi in porta ben 42.
Fu talmente evidente, la sua bravura, che esordì in nazionale gallese appena compiuti 18 anni. E il Galles, arrivò, grazie ai suoi gol e ai suoi passaggi smarcanti, a giocare il Campionato del Mondo di Svezia del 1958. Quell’edizione dei Mondiali venne vinta dal Brasile per 5-2 in finale contro i padroni di casa. Il Galles ai quarti di finale, lui non giocò quella partita, perse 1-0 proprio con un gol dell’emergente Pelé, che aveva 17 anni.
Nel 1957 Charles arriva in Italia per una cifra record: 65.000 sterline. Curò la trattativa Gigi Peronace. Il centravanti gallese ripagò la fiducia riposta in lui con 105 reti segnate in 182 partite giocate: la Juventus con lui vinse tre scudetti e due volte la Coppa Italia.
Ma lui è stato bravo anche sul piano del comportamento: come Stanley Matthews, leggenda del football britannico, non fu mai espulso ma nemmeno ammonito, nella sua permanenza italiana. Per la sua umanità coi compagni e per il rispetto con gli avversari venne soprannominato il Gigante Buono.
Anche se in un’immagine televisiva si vide che Charles rifilò uno schiaffo all’intrattabile compagno di squadra Omar Sivori, che davvero, in campo, di rado risultava tenero, per gli avversari come per i compagni di squadra.
Finito di giocare in Italia, Charles tornò al Leeds United, e tornò in Italia per giocare nella Roma. Una volta lasciata definitivamente la nostra nazione, terminò la carriera nel Cardiff City.
Da allenatore fu il tecnico dell’Hereford e del Merthyr Tydfil, vivendo una successiva esperienza, da direttore tecnico, in Canada, con gli Hamilton Steelers.
Fu anche un imprenditore come proprietario di un pub, il Whitbread New Inn nella zona dello Yorkshire.
Nel 2002 John Charles fu il primo calciatore non inglese a essere inserito nella Hall of Fame del calcio britannico, e venne nominato anche vicepresidente della FAW Football Association of Wales, la FederCalcio del Galles.
In età avanzata John Charles ha sofferto problemi vascolari e nel gennaio del 2004 patì un aneurisma all’aorta addominale prima di un’intervista alla Domenica Sportiva. Poco dopo gli venne amputato un piede. Fino all’ultimo seguiva tutte le partite in casa del Leeds United.
Morì nel febbraio dello stesso anno a Wakefield, a 72 anni. L’anno dopo, siamo nel 2005, l’UEFA, per celebrare il 50° anniversario della fondazione dell’istituzione, invitò le federazioni affiliate a indicare il miglior giocatore degli ultimi cinquanta anni. La scelta fu netta, da parte della federazione gallese: John Charles, ritenuto il calciatore più bravo della FAW.