Giovani e voto: la stragrande maggioranza dei Millennials è indecisa sul partito e il candidato da scegliere, durante le elezioni del prossimo 4 marzo. Questi i risultati diffusi dall’Istituto Toniolo e commentati a #genitorisidiventa con Claudio Velardi, esperto di comunicazione politica e Andrea Bonanomi, ricercatore di Statistica, della Facoltà di Psicologia della Cattolica di Milano. Claudio Velardi ha parlato dell’efficacia comunicativa dei personaggi politici, del passato, e di oggi, passando per il ruolo dei media e del normale disinteresse degli adolescenti.

Disinteresse dei giovani, sentimento naturale

“E’ normale che un ragazzo pensi a godersi la propria gioventù, anziché occuparsi di problematiche complesse. Non mi spaventa questo sentimento, credo piuttosto che la politica debba presentarsi in maniera semplice, farsi capire, diventare comprensibile soprattutto ai giovani”, ha affermato Claudio Velardi. Non è d’aiuto la “frammentazione partitica. Abbiamo provato a diminuire il numero di coalizioni col referendum costituzionale, ma non ci siamo riusciti. Per questo ci troviamo in una situazione di grande incertezza. E’ presumibile che con queste elezioni purtroppo non si risolverà il problema della governabilità.”

I media, velenosi

I mezzi di comunicazione (le tv, i giornali, le radio) hanno un ruolo di rilievo, in questo scenario. Sono determinanti nella”visione della politica da parte della gente e dei giovani. Anzi, sono i responsabili primari di questa percezione diffusa, non fanno altro che avvelenare ulteriormente il clima già velenoso di per sé. Pertanto dovrebbero avere un atteggiamento più equilibrato e composto.”

Quando un personaggio politico è convincente? Da Berlusconi a Renzi

“Un politico è convincente e comprensibile, generalmente, se in ascesa. Quando comincia il percorso opposto il linguaggio comincia ad essere involuto, complesso, vecchio, incompreso. Potrei farle degli esempi degli ultimi anni: sia Berlusconi che Renzi hanno avuto una fase di ascesa, ci parevano dei mostri della comunicazione, poi ci sono apparsi un po’ più sbiaditi. Avviandosi sulla strada del tramonto la comunicazione è diventata inefficace.”

Giovani e voto: l’articolo 48 della Costituzione Italiana sancisce il diritto di voto: definendolo personale, libero, segreto, eguale. Per questo votare, per i cittadini, è importante, significa individuare attivamente gli esponenti politici, senza subire scelte altrui. L’informazione gioca un ruolo centrale nell’aiutare l’elettorato ad esprimere la propria preferenza: “I giovani sono poco informati, questo è causato da diverse motivazioni: la frammentazione partitica, in primis; i temi trattati dai partiti politici poco vicini alle esigenze dei ragazzi, in secundis”, ha affermato Andrea Bonanomi, ricercatore di Statistica.

Giovani orientati verso il nuovo

“Sembra che i giovani siano poco orientati verso il vecchio sistema dei partiti e più attenti a nuove forme di movimenti politici, anche se a volte estremi.”

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