Stanley Matthews il Baronetto del Calcio Inglese
Smise a 50 anni senza mai venire ammonito, esempio di correttezza e talento
Una delle storie più belle è quella del grande Baronetto del Calcio, Sir Stanley Matthews, unico calciatore ad aver ricevuto l’onorificenza Knight Bachelor prima del ritiro agonistico, avvenuto a 50 anni!
E’ stato uno dei più talentuosi attaccanti del paese dei maestri del football, ed è stato il primo inglese a vincere nella stessa stagione il Pallone d’Oro e il Premio di Calciatore dell’Anno.
Un britannico atipico, lontano dal consumo di carne e dall’alcol, con una dieta quasi completamente vegetariana.
Nella sua lunga e apprezzata carriera ha giocato per 19 anni per lo Stoke City, la prima volta dal 1932 al 47, la seconda dal 1961 al 65.
Nell’estate del 1934 Matthews sposa la figlia dell’allenatore dello Stoke City Jimmy Vallance, Betty. Che gli dà due figli. Jean, nata nel 1939, e Stanley Junior, nel 45.
Con la maglia dei Potters ha vinto due volte la Second Division, a distanza di 30 anni, nel 1963, quando arrivò il bis.
14 anni li ha trascorsi con un altro club storico, il Blackpool, con cui è arrivato tre volte all’ultimo atto della F.A. Cup, persa nel 1948 e nel 51, vinta nel 1953, in una partita passata alla storia come “La finale di Matthews”.
Con la nazionale dei leoni ha giocato 57 volte compreso il Campionato del Mondo del 1950 disputato in Brasile e inserito nei libri sportivi per il Maracanazo. Vinse, in rimonta, l’Uruguay di Schiaffino, con i padroni di casa del Brasile.
Sempre con l’Inghilterra ha vinto 9 volte il Torneo Interbritannico.
Sir Stanley Matthews diventa Nonno nel 1965, appena prima di prendere da allenatore il Port Vale, che avrebbe guidato fino al 68: la figlia Jean mette al mondo Matthew Gough.
Nei tre anni alla guida del Port Vale succede una cosa che gli cambia la vita personale. Estate 1967, tournée in Cecoslovacchia: incontra Mila, l’interprete del gruppo. Lui era sposato con Betty Vallance, e si separò, pensando di aver trovato il vero amore con Mila.
Sarebbe diventata lei, la compagna del resto degli anni, e con lei andò a Malta in Canada e Sudafrica. Dove lui scelse di guidare squadre di dilettanti.
L’esperienza più importante la visse proprio in Sudafrica, nel pieno delle leggi sull’apartheid; ebbe il coraggio, Matthews, di costruire una squadra di soli giocatori di calcio di colore, chiamata Stan’s Men, a Soweto, nel 1975.
Il calcio mondiale ebbe l’onore di rivederlo in campo all’età di 70 anni: nel 1985, era un’amichevole tra ex calciatori dei due paesi, il Brasile vinse 6-1, annoverando giocatori quali Jairzinho, campione del Mondo nel 1970, Amarildo e Tostao.
Stanley Matthews continuò a girare il pianeta andando in Australia, negli Stati Uniti e in Canada, poi tornò, con la moglie Mila, nel 1989 a Stoke-on-Trent.
La sua consorte, Mila, viene a mancare nel 1999, nell’anno in cui lui diventa bisnonno. Infatti il nipote Matthew ebbe un figlio con la moglie Cameron.
Quando Mila muore ha 71 anni e secondo Lee Scott, che collaborò a scrivere l’autobiografia di Matthews, l’ultimo anno il Baronetto non era più la stessa, gioiosa persona.
Stanley Matthews, è morto il 23 febbraio 2000 all’età di 85 anni.
Per il suo impegno in favore dei calciatori e delle loro condizioni economiche, ha sempre ricevuto attestati di stima da Pelé, da Brian Clough, storico tecnico inglesi capace di vincere due Coppe dei Campioni, e dal grandissimo portiere Gordon Banks. Essi hanno evidenziato l’assoluto valore morale di fianco alla grande tecnica di calciatore.
In carriera Stanley Matthews non è mai stato ammonito, venendo nominato Sir dalla Regina Madre.
Nel 2002 è inserito nella Hall of Fame del calcio inglese per il grande contributo etico dato ai tornei ai quali ha preso parte, da giocatore e da allenatore.