Chicos è il programma specifico per il calcolo del costo del mantenimento dei figli, creato dall’associazione Crescere Insieme (www.crescere-insieme.org), alla quale si deve anche la legge sull’affidamento condiviso. Attraverso Chicos la coppia non discute sul risultato ottenuto, dato da una valutazione media del costo di un figlio, dove la media non è calcolata fra tutte le situazioni possibili, ma solo fra quelle che hanno gli stessi parametri della famiglia in esame. Ne abbiamo parlato a #genitorisidiventa su Radio Cusano Campus, con Marino Maglietta, fondatore dell’associazione e giurista in attività, che ha subito affermato: “Il primo merito è quello di essersi mantenuto aderente a ciò che il legislatore voleva, non solo denaro per il mantenimento, ma accudimento, cura, partecipazione alla quotidianità da parte di entrambi i genitori. Il modello a cui aderisce chicos è quello di una partecipazione di entrambi i genitori che assumono dei compiti di cura, comprensivi della parte economica.”

Chicos: il calcolatore oggettivo

Altra grande particolarità di “chicos è quella di calcolare oggettivamente il costo del mantenimento, rispetto alle risorse delle famiglie. Questa valutazione avviene in modo terzo, oggettivo, prevedibile, e uniforme. La cifra non dipende dall’umore del giudice e il risultato prescinde da simpatie, amicizie, o tendenze di un genitore a prevaricare sull’altro.”

Dove viene utilizzata il programma?

“Ci sono magistrati che in qualche tribunale adottano sistemi oggettivi come chicos. Tutti i metodi di calcolo dell’assegno sono infedeli alle prescrizioni di legge e privano i figli del loro diritto di avere due genitori presenti nella quotidianità. Chicos non viene utilizzato ovunque, come la legge sull’affidamento condiviso non viene rispettata come dovrebbe: è una legge ignorata, si va avanti con l’assegno. La riforma del 2006 continua a vedere un modello applicato che è monogenitoriale e non bigenitoriale. Questo è un problema della magistratura, dell’avvocatura, che rimane ancorata a quello che aveva sempre fatto e non intende aggiornarsi”, ha aggiunto Maglietta.

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