Il fronte delle donne, al Teatro Vascello, dal 20 al 25 febbraio e al Teatro Comunale Secci di Terni, dal 15 al 16 marzo. “Se non si ha memoria delle proprie radici non si può costruire nulla”, ha affermato Maria Rosaria Omaggio, a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus.
Spettacolo femminile, non femminista
Il fronte delle donne è uno spettacolo che ricorda come, quando e quanto, le donne hanno saputo dimostrare di essere qualcosa di più che semplici madri. “Il prologo è di Matilde Serao, l’interrogativo sulla Grande Guerra è come mai si parla molto degli uomini e poco delle donne. Non è uno spettacolo femminista, ma femminile. La vita sociale dell’Europa è molto cambiata, per questo troviamo abiti corti, capelli corti. La donna cambia totalmente la sua vita pur continuando ad essere una madre. Matilde Serao segue con un diario quasi quotidiano la vicenda di queste donne: crocerossine, nobili, operaie”, ha aggiunto Maria Rosaria Omaggio.
La forza delle donna
E’ in questo periodo che “cambia anche la scrittura. Abbiamo una donna che brevetta una maschera antigas, la Montalcini si laurea, inizia una brillante carriera. Le donne si rivelano capaci di essere presenti su più fronti, sostenere gli uomini, fare lavori maschili. La mia bisnonna, ad esempio, guidò il tram. Mi sono permessa di fare della aggiunte sul salario che percepiscono, rispetto agli uomini.”
L’esplosione del futurismo
Durante la Prima Guerra Mondiale, “siamo riuscite a guidare i mezzi di trasporto, esploderà il futurismo. La velocità è destinata a cambiare l’umanità: il cinema, la radio, gli aerei, la comunicazione, cambieranno i bisogni dell’umanità. Matilde Serao racconta, infatti, che anche le scrittrici non parlano solo d’amore o di figli, ma diventano impegnate per l’amore del Paese. Nasce il movimento delle suffragette, sono tutte conquiste del Novecento, ma c’è ancora da fare”, ha sottolineato la regista Maria Rosaria Omaggio.