Poliamore: è la nuova declinazione del più profondo dei sentimenti esistenti. In Italia va affermandosi a fatica, pertanto, la monogamia è sempre più una chimera: per incapacità affettive, per disillusione, stare in coppia e in equilibrio non è frequente. Ne abbiamo parlato a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus, con Emanuela Napoli, psicologa e sessuologa clinica presso l’Istituto di Sessuologia Clinica di Roma, che ha subito affermato che il poliamore non coincide con quelle che una volta erano considerate coppie aperte: “La coppia aperta condivide l’idea di avere partner esterni, mentre nel poliamore c’è un nucleo coppia che sceglie di condividere il partner. E’ una condivisione comune, anche dei nuovi che entrano a far parte.”
Realtà evidente, fenomeno sommerso
I dati ad oggi esistenti ci danno alcune informazioni importanti: la soddisfazione e la realizzazione personale si sono rivelate il principale beneficio che le persone traggono dalle relazioni poliamorose: viene spesso riportato infatti un arricchimento personale derivato dal fatto di essere intimamente connessi con più persone. Passando invece agli aspetti negativi di queste relazioni, la questione dello stigma sociale continua a presentarsi come un grosso ostacolo che non permette di vivere liberamente i propri rapporti, cosa che talvolta può contribuire anche ad un certo livello di isolamento nei confronti della società. Inoltre, la gelosia va menzionata tra gli aspetti difficili da gestire in una relazione poliamorosa; i poliamorosi infatti non sono esenti da questi sentimento, semplicemente imparano a gestirlo e ad elaborarlo nel tempo e comunicando intimamente con il partner.
Poliamore: relazione caratterizzata da un’etica molto forte
La caratteristica del rapporto “è caratterizzata da un’etica molto forte. Tutti i partner condividono delle regole che servono a delineare i confini della fedeltà”, ha aggiunto la dottoressa Napoli.
I genitori devono parlarne ai figli?
“Va prima di tutto sottolineata la carenza di dati empirici su cui poter trarre delle conclusioni. Questa mancanza di dati rispecchia lʼinvisibilità in cui queste famiglie si trovano, condizione che contribuisce a sua volta ad un generale senso di isolamento dalla società.Dai pochi dati che è stato possibile analizzare emerge che molte delle conseguenze negative (incomprensione dei compagni e degli insegnanti, atti di bullismo), che i figli di genitori poliamorosi possono incontrare, hanno tutte origine allʼesterno del nucleo famigliare. Dunque è molto importante che il genitore renda consapevole il figlio della realtà che vive. Può essere difficile per un ragazzo raccontare agli amici di scuola le scelte degli altri. Non è tanto la composizione famigliare il problema, quanto piuttosto la non comprensione e il disprezzo che questi nuclei così composti suscitano, ingiustamente, a persone esterne.”
Il poliamore, dunque, esiste, ma si preferisce non vederlo. Affrontare una realtà diversa può essere complicato, ma se coincide con la realtà dei fatti forse è tempo di imparare a vivere i rapporti per quello che sono. L’amore non è uguale per tutti, è un sentimento che contiene molte emozioni, diverse per ognuno. L’importante è sapere convivere con le altrui diversità.