Sonny Liston uno tra i più grandi pugili di tutti i tempi: un gancio mancino tremendo

I Beatles e Mark Knopfler gli hanno tributato una copertina e un brano

 

SONNY LISTON nasce a Sand Slough, l’8 maggio 1932. E’ stato uno dei più grandi pugili di tutti i tempi e il primo accreditato avversario dell’astro nascente Cassius Clay. Sonny è stato il primo grande protagonista dell’era d’oro del Pugilato, americano e mondiale, in una boxe pesantemente condizionata dalle scommesse gestite dalla mafia.

Sonny da ragazzino viene sbattuto dal padre Tobe, che con due mogli mette al mondo ben 25 figli, in mezzo a una piantagione di cotone dell’Arkansas a lavorare find da adolescente, al motto di “If he can sit at the table, he can work” cioè “Se può sedere a tavola, può anche lavorare”. Così a scuola il ragazzino non andrà mai.

E la cosa ancora più difficile da digerire, scoperta dopo la morte, è che Liston abbia portato sulla schiena i segni delle frustate subìte da infante come fosse uno schiavo adulto. Una vergogna tutta americana, di una nazione che in realtà non si sarebbe mai civilizzata, nel rispetto degli esseri umani e di chi ha una pelle dal colore diverso.

Non ha una vita facile, il giovane Sonny, che commette degli sbagli capaci di costargli il carcere, dove deve imparare a difendersi, per quando sta “dentro” ma anche per il futuro, e per quando esce fuori dalle mura penitenziarie. Nelle quali batte tutti tanto che è segnalato alla federazione pugilistica da Monroe Harrison, già sparring partner del grande Joe Louis e allenatore del mediomassimo Archie Moore, altro tra i grandi della Boxe.

Nel 1952 Liston ottiene la scarcerazione sulla parola e inizia a lavorare per un’azienda da metalmeccanico. Lo prende sotto l’ala protettrice Franck Mitchell, che dirige un giornale locale e anche una scuderia di pugili tuttavia legati alla mafia italo-americana.

Sonny a 20 anni già pesa 92 chilogrammi accompagnati da una bella altezza, 1 e 84, e un collo enorme, oltre alle mani gigantesche. Il primo segnale della sua grandezza atletica e della sua potenza lo impone nel 1953 superando Ed Sanders nel torneo giovanile più importante degli stati centrali e occidentali, il Midwest Golden Gloves. Liston in quella circostanza batte il fresco vincitore dell’oro olimpico dell’anno prima. Il povero Sanders morirà nel 1954 dopo l’incontro con Willie James, per il titolo del New England. Ma i familiari dello sfortunato pugile sostennero che i danni cerebrali potessero essere la fatale conseguenza del precedente incontro con Sonny Liston, che lo aveva colpito duramente.

La scalata ai Golden Gloves assoluti la compie, Liston, contro il campione europeo di turno, il tedesco Hermann Schreibauer. Gli Stati Uniti parlano adesso di un nuovo Joe Louis.

Ma anche i grandi campioni perdono, e a Sonny capitò, la prima volta da dilettante, con il giovane “Big” George Brock di St. Louis, che dopo l’attività sportiva diventò un apprezzato cantante Blues. Un suo disco, Round Two, 2° ripresa, conteneva il bravo “I’m the man who beat Sonny Liston”, io sono l’uomo che ha battuto Sonny Liston! Canzone che è del 2006, quasi 50 anni dopo il fatto.

Sonny esordisce tra i professionisti il 2 settembre del 53 battendo per KO Tecnico Don Smith, con l’incontro che dura solo 33”. L’arbitro, Jimmy Parker, non permise al malcapitato di proseguire con un brutto taglio sopra l’occhio destro. Negli anni seguenti vince 20 volte e patisce una curiosa sconfitta, contro Marthy Marshall, pugile agile tra i primi clown del quadrato. Va giù alla 2° ripresa, si rialza urlando. Sonny si mette a ridere ma è colpito da un diretto che gli frattura la mascella costringendolo a proseguire l’incontro a bocca aperta. Arriva alla fine ma perde ai punti.

Una sera la svolta della sua vita. Il pugile conosce alla fermata dell’autobus, con la pioggia a dirotto, Geraldine Clark Chambers: era il 1956 e lui la prese in braccio portandola in macchina dicendo: “Una signora come lei non dovrebbe stare lì a bagnarsi sotto la pioggia”. Beh, il 3 settembre dell’anno dopo si sposano a Saint Louis.

Ma nuovi errori vengono commessi dal giovane Sonny che aggredisce e disarma un poliziotto. E mentre aspetta il processo si fa arrestare altre tre volte. Per lui garantisce Padre Edward P. Murphy, che lo convince a proseguire l’attività di Pugile. La polizia a Saint Louis non ha un buon rapporto con lui al punto che diversi fermi e arresti sembrano sospetti, e la coppia va a vivere nella Città dell’Amore Fraterno, Philadelphia.

Nel 1958 Sonny Liston vince 8 match e sale al 6° posto nel mondo, nel 59 arriva al primo posto dopo aver battuto calibri del livello di Mike DeJohn, Willie Besmanoff, Cleveland Williams, il forte cubano Nino Valdes. Nel ’60 5 incontri tutti per ko, tra i quali il secondo successo Cleveland “Big Cat” Williams. Ora Sonny è pronto per la grande scalata al titolo di Campione del Mondo.

Per arrivare in cima doveva sfidare Floyd Patterson un ex peso medio che era diventato Peso Massimo ed era campione salvo per una breve pausa, dal 1956 al 1960.

Sonny non era velocissimo ma sapeva sparare pugni con entrambe le mani, ed era potente con un gancio sinistro pericoloso. Nat Fleischer, il più grande esperto americano di Boxe, definiva quel mancino come “un piccolo treno”.

Per la frequentazione con gli esponenti della malavita Liston aveva contro opinione pubblica, stampa, i dirigenti federali, alcuni avversari. E Patterson la sfida per il titolo la accetta solo nel 1962. Anche se nell’ottobre 1960 la prestigiosa rivista The Ring scriveva: “Nessun peso massimo ha fatto più di Sonny, per guadagnare la chance per il titolo”. Tutto vero.

Tanto che alla fine del 1961 il presidente Kennedy chiese a Patterson, durante un party alla Casa Bianca, di dare una risposta agonistica per un combattimento ai massimi livelli. JFK disse: “E’ indubbiamente uno sfidante degno di voi”. E Patterson fu costretto a dire: “I will fight against Liston”.

L’incontro si fa a Chicago davanti a Frank Sinatra il 25 settembre del 1962, e dura solo 2 minuti primi e 10 secondi. Liston manda al tappetto Patterson ed è Campione del Mondo, dopo 4 anni in cui ha battuto i più forti del pianeta. Aveva 30 anni e sarebbe resistito in vetta fino al 1964; già perché nel 63 Sonny avrebbe vinto anche la rivincita, con Floyd Patterson.

Ma nel 1962 nonostante il titolo vinto e la popolarità riconosciuta anche dall’America ipocrita di quegli anni, compresi i dirigenti del Pugilato, ha un alterco con la Polizia e viene di nuovo arrestato. La sua immagine ancora bersagliata dai mezzi di comunicazione, che sembrava non attendessero altro.

Dopo la seconda vittoria contro Patterson andrà a vivere a Denver, a due passi da Joe Louis, che gli curerà e in modo redditizio e proficuo, l’immagine e i rapporti con aziende e media.

Sonny si saprà porre al mondo come un uomo capace di fare qualcosa per il sociale, per i detenuti, e verrà ricevuto, addirittura, dal presidente Lyndon Johnson alla Casa Bianca, stavolta da vincitore e per giunta applaudito. Parteciperà con successo ai migliori show televisivi.

Arriva il giorno della sfida con l’astro nascente Cassius Marcellus Clay che sta per diventare Muhammad Alì. Prima sfida il 25 febbraio 1964 a Miami, Stato della Florida: vince Alì, che schiva con grande agilità i colpi pericolosi di Liston. Compresa una sostanza aggressiva per gli occhi dello sfidante, che si arrabbiò ma poi vinse per abbandono al 7° round per un forte dolore alla spalla del campione.

Alì vincerà anche il secondo incontro con un pugno alla tempia passato alla storia come il colpo fantasma, con il pubblico presente convinto di aver subìto una truffa.

Molti anni sia Liston alla rivista Sports Illustrated che Joe Louis, in un’altra intervista, ammisero che probabilmente gli incontri fossero truccati ma Alì non ne era a conoscenza.

Sonny Liston andrà in Danimarca e Svezia, in Canada per poi tornare a combattere negli Stati Uniti. Ma non sarebbe mai risalito sul trono di Campione del Mondo, pur temutissimo, per la sua potenza, per la sua tecnica.

Alla fine del percorso agonistico, nel 1970, Sonny avrà combattuto 54 volte vincendo in 50 incontri dei quali 39 per Knock-Out ovvero Fuori Combattimento, dei quali 8 al 1° round. Non ha mai pareggiato e ha perso 4 volte delle quali tre per K.O.

Il 5 gennaio del 1971 Sonny Liston fu trovato cadavere nella sua villa di Las Vegas dalla moglie; per i medici si è trattato di arresto cardiaco. Lasciò Geraldine e i figli Arleth, Eleanor e Daniell, quest’ultimo adottato in Svezia. Sonny è sepolto a Las Vegas nel Paradise Memorial Gardens. La sua tomba reca la scritta: “A man” (Un uomo). Ai suoi funerali, il 7 gennaio 1971, fu Padre Murphy a ricordarne le qualità umane e sportive, e parteciparono 400 persone. Tra queste icone della canzone black e dello spettacolo: Ella Fitzgerald, Sammy Davis Junior, Doris Day, Ed Sullivan. Il corteo, su precisa volontà di Sonny, attraversò, nelle prime ore del giorno, il Las Vegas Strip, il Boulevard della città del Nevada.

I Beatles, suoi grandi supporter, hanno inserito la sua immagine nella copertina del famoso LP “Sgt. Peppers’s Lonely Hearts Club Band”. Più avanti il celeberrimo cantante e chitarrista dei Dire Straits Mark Knoplfer, ha scritto e musicato un orecchiabile e intenso brano dal titolo “Song for Sonny Liston”. Tutto dedicato alla vita del pugile.