Contratto Scuola: firma senza brindisi. “Un milione e duecentomila tra docenti, personale ata, ricercatori, tecnologi, tecnici, amministrativi, hanno finalmente riconquistato uno strumento forte di tutela delle proprie condizioni di lavoro, dopo anni di blocco delle retribuzioni e di riduzione degli spazi di partecipazione e di contrattazione” scrivono i sindacati in una nota congiunta a firma Franco Martini segretario confederale Cgil, Ignazio Ganga segretario confederale Cisl, Antonio Foccillo segretario confederale Uil, Francesco Sinopoli segretario generale Flc Cgil, Maddalena Gissi segretaria generale Cisl Fsur e Giuseppe Turi segretario generale Uil Scuola Rua”.
Con questo tweet congiunto le sigle sindacali confederali hanno ufficializzato la firma del contratto dei dipendenti del comparto scuola, più di un milione di persone che attendevano da oltre 10 anni una firma che avrebbe dovuto riportare giustizia ed equilibrio tra i dipendenti della pubblica amministrazione. I sindacati firmatari proseguono con la seguente nota:
“Il contratto segna una svolta significativa sul terreno delle relazioni sindacali, riportando alla contrattazione materie importanti come la formazione e le risorse destinate alla valorizzazione professionale. Gli aumenti salariali sono in linea con quanto stabilito dalle Confederazioni con l’accordo del 30 novembre 2016, per la scuola da un minimo di 80,40 a un massimo di 110,70 euro – scrivono i sindacalisti – Pienamente salvaguardato per le fasce retributive più basse il bonus fiscale di 80 euro. Nessun aumento di carichi e orari di lavoro, nessun arretramento per quanto riguarda le tutele e i diritti nella parte normativa, nella quale, al contrario, si introducono nuove opportunità di accedere a permessi retribuiti per motivi personali e familiari o previsti da particolari disposizioni di legge”.
Non dello stesso avviso i sindacalisti che aderiscono al Confsal e alla Gilda degli insegnanti che, alla luce delle concessioni fatte in sede di trattativa, si sono rifiutati di firmare. Così Elvira Serafini, segretario nazionale Snals:
“Non firmiamo un contratto del genere. E’ stata una notte da incubo con modifiche in corso d’opera. Non è stato possibile approfondire le modifiche. Un contratto va letto, analizzato in ogni sua parte. Il mondo della scuola e dell’università è variegato e comprende non solo i docenti. Non è stato possibile, dunque, fare un’analisi seria. Ci sono stati dei miglioramenti, alcune risposte, ma non tutte. A dir la verità, meglio dire no a questo contratto che firmarlo. Per la parte economica, tra l’altro, si parla di 85 euro lordi e non per tutti. L’uomo va rispettato, non viviamo di solo pane. Spero che la categoria comprenda cosa è accaduto in queste ore”.