Liceo Visconti di Roma: la mentalità dei genitori italiani non cambia. La preoccupazione legata alle frequentazioni è “ancora più forte nelle scuole primarie” ha affermato Francesco Cancellato, direttore de Linkiesta.

“Risposta individuale ad un problema collettivo”

La questione disabili in classe, migranti, porta le famiglie a credere che siano la causa principale del rallentamento del programma scolastico. “Esercitiamo un meccanismo di risposta individuale ad un problema collettivo, questo è devastante per il nostro Paese. Il tema dei pochissimi fondi per la scuola è più prosaico. L’idea che, difronte al fatto che tra il 2012 e il 2014, la vera spending review italiana ha avuto tagli, dell’ordine del 12% quando il taglio medio è dell’ordine del 2%”, dovrebbe portare ad una riflessione più ampia. “Se avessimo il doppio della spesa sulla scuola avremmo meno problemi da questo punto di vista. La tendenza a voler togliere i figli da classi con studenti disagiati sono semplificazioni che lascerei ad altre epoche e che sono tornate oggi, nel dibattito politico”, ha aggiunto Cancellato.

L’esperienza personale, l’importanza dello stare insieme

Liceo Visconti di Roma: abbiamo commentato le parole contenute nel documento di autovalutazione della direttrice Clara Rech a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus, col direttore de Linkiesta, che ha voluto raccontare un’esperienza personale dimostrando che non tutte le scuole sono uguali e che basta poco per ridurre il problema. “La materna che frequentano i miei figli è un centro d’eccellenza per disabili, situata in un quartiere dove ci sono molti stranieri. La presenza di un disabile in classe, per loro, ha rappresentato un momento di apprendimento importante, arricchente. Ho visto i miei figli arricchirsi di un’apertura mentale e di una capacità di comprendere il diverso, capirne le esigenze, le difficoltà e di essere parte attiva nell’aiutarli. Parliamo di un contesto dove fosse più importante lo stare insieme, se tutte le scuola fosse così il problema sarebbe minore.”

 

 

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