Gioco d’azzardo: uno studio diretto dall’Istituo di bioimmagini e fisiologia molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche di Catanzaro, a cui ha partecipato l’Università della Calabria, ha definito i tratti della personalità del gambler patologico grazie a tecniche avanzate di intelligenza artificiale. “Una bassa coscienziosità, un elevato tratto depressivo e impulsivo, è quello che c’è dietro la compulsione e la dipendenza dal gioco d’azzardo”, ha affermato Antonio Cerasa, dell’Unità di Ricerca Neuroimmagini Ibfm-Cnr di Catanzaro, a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus.

“Chi è vittima del gioco d’azzardo patologico perde, oltre a ingenti quantità di denaro, la capacità di controllo delle proprie azioni e la fiducia dei propri cari, con la percezione di essere entrato in un tunnel senza via di scampo”, spiega Cerasa. “Le neuroscienze sono impegnate da decenni nello studio di questo disturbo che devasta la vita di moltissime famiglie italiane. Oggi sappiamo che la causa è multifattoriale (genetica, neurobiologica e comportamentale) e conferisce alla persona una vulnerabilità di base, amplificata da fattori psicosociali come povertà o traumi biografici. La letteratura indica già che, oltre a disfunzioni cerebrali e genetiche del sistema dopaminergico, i gambler patologici hanno anche un profilo di personalità disfunzionale, sono cioè più vulnerabili alle situazioni sociali che invitano al gioco, e questo aspetto non è mai studiato finora con metodi di intelligenza artificiale”.

Gli obiettivi dello studio

 

“Lo scopo dello studio è cominciare un nuovo filone in cui l’intelligenza artificiale riesce a dirci quali sono le personalità a rischio e i fattori sociali che possono amplificare queste vulnerabilità: il sesso, l’appartenenza ad una certa categoria. Il periodo in cui si sviluppa la personalità del gambler è durante la fine dell’adolescenza”, ha aggiunto Cerasa. 

Las Vegas, la città del gioco d’azzardo

“Las Vegas è la città, per eccellenza, del gioco d’azzardo, qui, attualmente sono in corso delle misure preventive per adolescenti, nelle scuole. E’ con la scuola che si può insegnare a prendere la decisione giusta per evitare di dipendere dal gioco d’azzardo. Ma il problema non è soltanto questo. Si è registrato un aumento della dipendenza nella fascia d’età che va dai 40 anni in su. In questa fase è più complicato intervenire.”

 

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