#iocosì, la neonata associazione presieduta da Sara Manfuso è al suo esordio ufficiale, quest’oggi, presso la Sala Nassirya del Senato. Durante la presentazione lanceranno una nuova piattaforma web, alla presenza dei referenti delle nuove aree tematiche che interverranno per presentare il loro nuovo lavoro. “Sara’ un’occasione- spiega la presidente Sara MANFUSO – per riflettere su quell’impegno civico che puo’ e sia essere politico, senza avere colore partitico”. Alla conferenza stampa, spiega l’ufficio stampa, interverranno Laura Coccia, Rosanna Scopelliti, Suad Sbai, il dott. Vito Monti, il prof. Maurizio Esposito, l’avv. Simona Napolitani, la dott.ssa Erlena Montanini e il dott. Stefano Callipo.
Ne abbiamo parlato a #genitorisidiventa con l’avvocato Simona Napolitani che ha parlato di un’associazione che arricchirà le parti deboli della società: i disabili, i discriminati. #iocosì vuole agevolare la vita di persone che vengono messe da parte perché vivono situazioni difficili, perché vengono inseriti in minoranze che non sono ascoltate, o perché portatori di una disabilità.
#iocosì: gli obiettivi
La nascente #iocosì vuole “combattere le disuguaglianze, la discriminazione e tutelare i diritti delle minoranze che oggi non sanno difendersi. #iocosì vuole operare attraverso osservatori, campagne di prevenzione, rapporti con le istituzioni, convegni e attività seminariali”, ha affermato Napolitani.
La nuova equipe di lavoro dell’associazione si costituisce di professionisti pronti a mettere in campo “professionalità e competenza. L’obiettivo è di migliorare la vita di uomini e donne che vivono nel disagio, dimenticati. Le aree di intervento sono molteplici, e tra i disagi c’è anche chi non riesce ad avere accesso al lavoro. Bisogna calarsi nelle singole realtà, la situazione italiana, per persone con disabilità, è molto difficile. Non ci sono dati per una mappatura del fenomeno, molte vittime subiscono violenza sessuale”, ha sottolineato l’avvocato.
La funzione dell’associazione #iocosì
“Grazie all’associazione #iocosì queste situazioni di emergenza potranno ricevere ascolto e posizioni sociali non discriminate. Mi dedico da vent’anni al diritto di famiglia, la situazione è molto difficile. Ci sono difficoltà, conflitti e violenze tra i genitori. Non si nasce con la capacità di essere genitori, ma bisogna insegnare ad essere genitori.”