Sprechi alimentari: c’è maggiore accortezza nel consumo di cibo, rispetto al passato, ma servono nuove strategie mirate e tanta volontà di rispettare la vita, per arginare ulteriormente il problema. Sarebbe la legge approvata nel 2016, contro lo spreco alimentare, ad aver migliorato lo stato delle cose, secondo Lorenzo Bazzana, responsabile economico di Coldiretti, intervenuto a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus. E’ possibile dirsi soddisfatti, dunque, ma i dati sono ugualmente considerevoli. 

I dati

“Vengono sprecati circa 85 kg all’anno, da ogni famiglia italiana, per un totale di oltre 2 milioni di tonnellate annue”, ha esordito Stella Bianchi, del PD. “C’è un miglioramento, lo spreco reale si è ridotto di un 40%, ma bisogna fare un lavoro di educazione alimentare mirato. E’ necessario tornare ad educare al rispetto del valore del cibo, alle quantità che acquistiamo.”

 

Buttare cibo è come buttare denaro

Cosa significa non avere rispetto del cibo? Significa “non rispettare la vita. Bisogna tornare all’educazione delle madri di una volta”, ha sottolineato l’on. Bianchi. “Buttare cibo è qualcosa di più che buttare denaro, in Italia abbiamo situazioni difficili che meritano la nostra attenzione e il nostro sostegno. La data di scadenza sui prodotti che acquistiamo, quando leggiamo preferibilmente sulle confezioni, sta ad indicare che quel prodotto può anche essere consumato qualche giorno dopo.”

Le quantità che acquistiamo

La frutta e gli ortaggi sono i cibi che marciscono e che vanno persi maggiormente, per questo è necessario fare attenzione alle quantità che acquistiamo. Se sono superiori a quelle necessarie significa che negli acquisti bisogna stare attenti a non esagerare. Esistono anche ricette per riciclare e rappresentano una valida opportunità per evitare sprechi. 

Educazione alimentare

 

Quanto al futuro sarebbe bene pensare ad “una proposta di legge da avanzare come buona pratica. Bisognerebbe pensare ad un approfondimento di educazione alimentare, fin dalle primarie. Il progetto sulla raccolta differenziata rende i bambini protagonisti rispetto ai prodotti alimentari. Questa strategia educativa porterebbe ad un maggiore rispetto del cibo e a scegliere un’alimentazione più sana. Gli sprechi sono un problema della società occidentale. Per una mentalità nuova rispetto ai consumi è necessario pensare ad un lavoro educativo mirato, fin dalla prima infanzia. Per una mentalità nuova rispetto ai consumi è necessario pensare ad un lavoro educativo mirato, fin dalla prima infanzia.”

Ascolta qui l’intervista integrale