Mariani si prende la Ternana: «Ho accettato subito la proposta della società – ha detto ieri durante la presentazione – perché faccio questo lavoro e mi piace raccogliere le sfide. È giusto che da oggi tutti, anche i magazzinieri, remino dalla stessa parte. Voglio una Ternana battagliera, perché quando sei terzultimo devi dare qualcosa in più. Non faccio promesse, se non quella che ce la metteremo tutta. Farò seguire ai calciatori le mie regole».
Con queste parole, pronunciate davanti ai cronisti in conferenza stampa, inizia ufficialmente l’avventura di Ferruccio Mariani alla guida della prima squadra dell’UniCusano Ternana. Già tecnico della Primavera delle Fere, Mariani subentra all’esonerato Pochesci e chiarisce sin da subito quelli che sono i suoi metodi di lavoro, il suo credo tattico e gli aspetti da migliorare più in fretta possibile per uscire dalle sabbie mobili degli ultimi posti della classifica del campionato cadetto.
«Non posso pensare di stravolgere troppo la squadra. Voglio serietà e professionalità e grande attaccamento alla maglia. Quando entriamo in campo dobbiamo essere una cosa sola. Chi si impegna gioca, chi non lo fa non gioca. Non mi interessano gli idoli. Vorrei giocare col 4-3-3, che è il mio sistema di gioco. Ma credo che sia anche importante venire incontro alle caratteristiche dei giocatori. Bisogna migliorare la concentrazione, l’attenzione. Voglio che i miei giocatori entrino in campo dimostrando grande compattezza e intensità, anche da un punto di vista tattico».
Il Patron Stefano Bandecchi ha rimarcato a più riprese l’importanza di gestire la squadra e lo staff con l’attenzione, il rigore e le premure di un padre di famiglia. Il nuovo tecnico si allinea alle richieste della proprietà:
«Io gestisco il calcio come una famiglia – gli fa eco mister Mariani – per me esistono regole che vanno rispettate. In fin dei conti noi facciamo il lavoro più bello del mondo. Dobbiamo assolutamente raggiungere gli obiettivi in questo campionato di Serie B. Cosa mi aspetto? Di fare da subito punti per tirarci fuori da questa situazione. Il nostro motto dovrà essere: salviamo questa squadra. Non ho la bacchetta magica, ma sono convinto che ci siano tutti i presupposti per fare bene».
L’ultimo messaggio di mister Mariani è per la sua squadra: «L’allenatore è fortunato quando i giocatori lo seguono. Loro, da oggi in poi, devono sapere che avranno di fronte un uomo. Perché prima di tutto, per me, viene il rapporto umano».