Chi risarcisce il cittadino per un trasporto pubblico inefficiente ed inadeguato? Non essendo stati rispettati i livelli previsti nei contratti di servizio stipulati con il Comune e con la Regione Lazio (per il TPL ferroviario sulle linee ex concesse) si configura, secondo l’associazione Altroconsumo, la possibilità di intraprendere una class action  contro Atac s.p.a. per chiedere al giudice di accertare la responsabilità dell’azienda sia per inadempimento alle obbligazioni derivanti dai contratti di servizio pubblico e di trasporto, sia per pratica commerciale scorretta, con la mancata informazione sull’impossibilità di erogare i servizi di mobilità programmata e di garantire il livello di qualità concordato nei contratti di servizio. 

ATAC, SE IL TRASPORTO NON E’ ADEGUATO AL CONTRATTO DI SERVIZIO STIPULATO 

La situazione di Atac non lascia spazio a dubbi: come informa Altroconsumo, anche l’azienda è consapevole di aver ridotto progressivamente l’offerta dal 2002. Ma è negli ultimi 3 anni che l’esasperazione dei cittadini ha raggiunto livelli pericolosi, anche a causa dei numerosi scioperi, sfociati in alcuni casi in episodi di aggressione ad autisti e macchinisti. Nel 2015 Atac ha dichiarato di non aver raggiunto i livelli adeguati nella quantità di servizio erogato, sia su linea metropolitana, sia su linee ferroviarie e di superficie. Ignorati i livelli minimi di performance pattuiti nei contratti di servizio su parametri quali sicurezza e regolarità delle corse, manutenzione, igiene, pulizia e comfort delle infrastrutture e mezzi di trasporto, accessibilità e informazione per l’utenza. Nel biennio 2015-2016 la regolarità del trasporto di superficie è stata del 50,5%. 
 
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato è intervenuta sanzionando Atac per pratica commerciale ingannevole e scorretta ai danni dei consumatori, comminando una multa di 3.600.000 euro. Contestati il deficit di competenze di programmazione e organizzazione di Atac e non aver informato tempestivamente i consumatori sull’impossibilità di eseguire parte delle corse programmate, pur consapevole delle criticità organizzative evidenti.
 
Di qui la class action risarcitoria di Altroconsumo che arriva dopo vari ed improduttivi tavoli di confronto con Atac: la richiesta di rimborso è del 50% per i servizi non erogati negli ultimi 3 anni, dal 2015 al 2017. L’utente che avesse speso in un anno 250€ per l’abbonamento, potrebbe ricevere un rimborso di 125€ all’anno, per 3 anni, per un totale di 375€; (la campagna  per le pre adesioni alla class-action è iniziata sul sito www.altroconsumo.it).