Stefano Parisi, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Lazio, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia”, condotta da Gianluca Fabi e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Candidatura tardiva?
“Sicuramente l’offerta è arrivata tardi –ha affermato Parisi-. Non mi ha chiamato Berlusconi, mi hanno chiamato Tajani e la Meloni e io quel giorno ho dovuto prendere una decisione. Il giorno prima il centrodestra ci aveva escluso dalla coalizione. Quindi noi eravamo pronti a presentare le nostre liste fuori dalla coalizione del centrodestra. In quel momento mi sono sentito sulle spalle una forte responsabilità: è meglio far vincere il centrodestra nel Lazio o farlo perdere in tutta Italia? Ho scelto la prima. Poi per quanto riguarda Energie per l’Italia all’interno del centrodestra vedremo”.
Su Pirozzi
“Se offrirei a Pirozzi la vicepresidenza? Certo, non c’è ombra di dubbio –ha dichiarato Parisi-. Noi abbiamo bisogno della sua popolarità e della sua esperienza. Io ho sempre detto che sarebbe stato un ottimo candidato alla presidenza della Regione, certo la precondizione è unire il centrodestra. Mi auguro che lui tenga a cuore le sorti di questa Regione e si unisca a noi. Se si potesse lavorare insieme sarebbe un’ottima soluzione per il Lazio e per tutti noi”.
“Io sono nato e cresciuto a Roma –ha affermato Parisi-. Ho sempre vissuto tra Roma e Milano. Credo sia una cosa buona un fatto che un romano venga chiamato a Milano per provare a fare il sindaco. Da romano ho fatto una lunga esperienza amministrativa e gestionale che credo a Roma possa essere molto utile, considerando che i problemi amministrativi e gestionali sono drammatici qui a Roma. Nel Lazio abbiamo un problema enorme sulla sanità, sulla gestione dei rifiuti e dei trasporti e in tutto questo le addizionali irpef e l’Irap nel Lazio sono massimi. Quindi è evidente che ci siano grandi problemi gestionali. E’ un problema di scelte politiche, purtroppo la politica qui nel Lazio da molti anni non decide più niente perché è debole e stretta tra centri di potere che non vogliono decidere perché vogliono lasciare lo status quo. Basta, bisogna uscire da questa morsa del governo di sinistra in Regione e della giunta Raggi a Roma”.
Sulla sanità
“C’è un evidente problema –ha dichiarato Parisi-: il sistema sanitario del Lazio è stato fortemente in dissesto. Questo dissesto è stato parzialmente superato dal governo amico di Zingaretti che ha dato più risorse centrali al sistema sanitario per far fare bella figura al governatore. Allo stesso tempo Zingaretti ha tagliato in modo drastico i costi della sanità, riducendo di quasi 10mila unità il personale tra medici e infermieri. Questo ha prodotto una grave inefficienza del sistema sanitario, tanto che i nostri corregionali vanno in altre regioni a farsi una tac perché qui devono aspettare un anno”.
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Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice e candidato alla presidenza della Regione Lazio, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia”, condotta da Gianluca Fabi e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Pirozzi tira dritto e rispedisce al mittente la proposta di Stefano Parisi che lo accoglierebbe come suo vicepresidente
“Questi sono i giorni della merla ma non dei tordi –ha affermato Pirozzi-. La merla è un animale particolare e invece il tordo, nel racconto popolare, è lo stupidone. Questi sono i giorni della merla e non dei tordi. Ecco la mia risposta. Sono stato espulso dalla Meloni, ha detto che se non appoggio Parisi sto fuori. Io sono orgoglioso di star fuori, perché quando si sono fatti imporre la linea da un senatore come La Russa che decide le sorti del Lazio siamo apposto così. Io rispetto Parisi per la sua storia, anche se io non ho venduto il mio movimento in cambio di seggi, questa è una questione di coerenza.
Venire a dire: Sergio Pirozzi è un buon vicepresidente, significa dire che sono un tordo. Io invece sono un merlo
Non mi aspettavo che la Meloni facesse questo, dimostra la distanza che c’è tra i partiti e la base. Non hanno tenuto conto della volontà delle donne e degli uomini. Io non mi sento di far parte più di questo centrodestra, che decide nelle segrete stanze, come accadeva durante il declino dell’impero romano, quando nel Senato c’era solo la casta. Io amo questa regione, altrimenti avrei fatto altre scelte, sarei andato in parlamento. Tanti cacciano i soldi per farsi nominare, io invece non voglio essere un numero, uno dei tanti. Qui invece posso incidere davvero sul destino della nostra Regione, che io conosco bene, sono presidente dei Comuni dimenticati d’Italia. Ringrazio Parisi per il suo attestato di stima. Ma su twitter Parisi ha detto che bisogna intervenire sulla Roma-Latina, è come dire ‘Più pilu per tutti’ come dice Cetto La Qualunque. In settimana uscirà fuori la grande verità, farò un video sulla mia pagina facebook. Io ho un consenso trasversale, da sinistra al M5S, perché io ho sempre rispettato tutti. Dialogo con la Lombardi? Fra poco diranno che sto dialogando col fu Bin Laden, poi magari con Trump e Putin. Qui bisogna combattere Zingarisi, che ha svenduto la regione”.