Utero in affitto, ne abbiamo parlato a #genitorisidiventa su Radio Cusano Campus, con Marina Terragni, scrittrice e giornalista, che ha subito detto: “Il 71% degli italiani ha affermato, in un sondaggio, di essere contrario a questa pratica.”
Da chi è sostenuto il movimento femministe, nella battaglia?
Non dai mezzi di comunicazione. “Il sistema dei media tace sulla questione, o mantiene una riserva di ambiguità per la paura di apparire antimoderno, su una pratica male intesa”, ha sottolineato Terragni. “L’Europa e tutto il mondo è contrario a questa pratica. Il Italia viene sanzionato chi procrea in questo modo.”
Il movimento, attraverso una petizione online, chiede alla politica di prendere una posizione, chiara, sulla questione, ricordando che non è salutare e può creare complicazioni al nascituro.
La risposta della Cirinnà
La senatrice Monica Cirinnà ha già risposto dicendosi disinteressata alla proposta del movimento. “La risposta della Cirinnà è stata sprezzante e anche molto stupida. Una persona che dice di essere orgogliosa se non viene votata non può che essere mal vista dal partito”, ha aggiunto Marina Terragni. “La Francia ha appena ribadito il suo no, le ragazze vengono tutte pagate, a parte rarissimi casi. Quindici in tutto, dove si chiede l’utero di un parente o di un amico per avere un figlio. Parliamo di quindici casi contro un mercato di migliaia di bambini.”
La polemica con Michela Murgia
Anche scrittrice Michela Murgia si è detta discorde con la richiesta del movimento, ha fatto sapere Marina Terragni, a proposito delle personalità con cui si sono scontrati: “Ha parlato di dono degli ovociti, è quando sappiamo benissimo che non vengono mai donati, ma acquistati da ragazze povere.”
Utero in affitto: bambini a rischio patologie oncologiche
Sui rischi della pratica Marina Terragni ha sottolineato: “E’ pericoloso. Mettere al mondo un bambino con la pratica dell’utero in affitto significa rischiare che si ammalino di patologie oncologie. La pratica è preceduta da stimolazioni ovariche pericolose. Si deve ricorrere alla pratica soltanto in casi estremi.”